Piazza del Gesù, Viterbo, informazioni storiche e turistiche foto a cura di Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
Piazza del Gesù Viterbo |
piazza del gesù viterbo centro storico | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PIAZZA DELGESU' VITERBO CENTRO STORICO |
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Antica Magistratura
Antica sede Magistratura
Archi Casa Val. Pagnotta
Confraternita della
Morte
Chiesa del Gonfalone
Via
del Ginnasio
Chiesa Santa Maria
Nuova
Archi piazza Plebiscito
Ex Chiesa San Leonardo
Archi Via Sant'Antonio
Chiesa S. M. della Cella
Terme
del Bacucco Non sono terme:
Ruzzola D'Orlando
San Pellegrino in Fiore
Archi di Viterbo centro
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Piazza del Gesù, ex piazza San Silvestro, Viterbo,centro,storico, si arriva a piazza del Gesù da via San Lorenzo, da via dei Pellegrini, e da via del Gesù. In origine piazza del Gesù era era intitolata a San Silvestro, la si raggiunge partendo da piazza del Plebiscito percorrendo quasi tutta la salita della via San Lorenzo, via intitolata al martire e santo romano, la piazza del Gesù si trova sulla destra, si vede camminando la grande torre del Borgognone, se invece si viene da piazza della Morte, si procede per via San Lorenzo, si trova sul lato sinistro. La via San Lorenzo collega la città dalla vita amministrativa, piazza del Plebiscito, a quella religiosa,piazza San Lorenzo o del Duomo. La piazza del Gesù fu nella storia di Viterbo una delle piazze più importanti, teatro anche di sanguinose lotte cittadine, finchè in questo luogo rimasero il precedente Palazzo del Comune, ora a piazza del Plebiscito, e il palazzo dei Prefetti di Vico. Fu nell’XI secolo che Viterbo si elesse a libero comune, in antico c’erano solo modesti edifici, a parte quelli amministrativi, Qui possiamo vedere la Torre del Borgognone, la chiesa del Gesù o San Silvestro, la fontana al centro, e l’antica sede della Magistratura, della quale restano degli archi del portico inglobati in un palazzo visibili all’angolo tra piazza del Gesù e via San Lorenzo. Come la Chiesa La piazza in antico era intitolata a San Silvestro, Come detto, qui tra il 1228 ed il 1248 c’era sia la sede della Magistratura che la sede del Comune. Il podestà era ospitato nell’abitazione di Pietro Niccolò,e sotto la torre del Borgognone c’era un edificio adibito alle riunioni dei Priori, e c’era anche un porticato ormai scomparso, ed era da qui che il Podestà amministrava pubblicamente la giustizia. Nel 1274 qui si ospitava anche un mercato, e sempre su questa piazza c’era un edificio adibito a residenza della famiglia dei Di Vico. Solo nel 1935 la piazza venne pavimentata con i lastroni in peperino. Chiesa del Gesù
Chiesa del Gesù ex S.Silvestro Interno Ex Chiesa del Gesù L'interno della Chiesa del Gesù ex San Silvestro, piazza del Gesù,Viterbo,centro storico, si presenta in linee molto semplici, con il soffitto a capriate, due monofore per ogni parete e un oculo sovrastante la piccola abside.Sulla destra, vicino all’entrata c’è un’acquasantiera dalla linea semplice , un affresco, presumibilmente un ex voto del XIV secolo; ed un moderno Crocifisso in ferro realizzato dagli allievi del Paradisi, docente del Liceo Artistico Tuscia.. In fondo sopra le porte che immettono nella sagrestia, ci sono due iscrizioni una in latino tratta dalla Cronaca di Matteo di Westminster, l’altra in volgare ripresa dalla Divina Commedia, le quali ricordano l’episodio che ha reso famosa la chiesa: l’uccisione di Enrico di Cornovaglia da parte di Guido da Montfort nel 1271.L’abside è completamente affrescato: nel catino, datato 1540, compare un Noli me tangere tra i santi Andrea e Silvestro, nella calotta l’Eterno tra Angeli musicanti, parzialmente danneggiato in un precedente e scadente restauro, autore un anonimo maestro. L’affresco fu commissionato dall’arte degli Ortolani, che con la figura di Sant’Andrea vollero ricordare il Sant’. Andrea di Pianoscarano e la prima chiesa dove sorse la loro corporazione, e con San Silvestro quella del santo titolare della loro seconda sede. Al centro del presbiterio si ammira un Crocifisso ligneo del sec. XVII Sulla parete sinistra, sopra l’entrata laterale si trova un pluteo ovvero un elemento a forma di. parallelepipedo in marmo con una testa maschile di profilo, parte di una colonna adattata ad acquasantiera e una lapide funeraria dell’800, rimangono, inoltre, i resti di un affresco quattrocentesco con San Giovanni Battista e con San Giovanni Evangelista ed un quadro in mosaico del 1981 di Enzo Mattioli che raffigura l’Uccisione di Enrico di Cornovaglia. Presso l’uscita si nota un altro piccolo affresco trecentesco. Gli affreschi della parete di controfacciata e della parete sinistra furono messi in luce durante i restauri della chiesa eseguiti nel 1987, come ricorda la lapide posta per l’occasione. Durante questi restauri fu rinvenuto un pregevolissimo capitello marmoreo istoriato con l’Adorazione dei Magi e firmato da Magister Guilelmus, l’opera è attualmente conservata nel Museo del Colle del Duomo. Storia della ex Chiesa di San Silvestro, oggi del Gesù,Viterbo,centro storico, Nel XIII la chiesa di San Silvestro oggi del Gesù in seguito al cruento omicidio di Enrico di Cornovaglia, entra in una fase di decadenza, divenne una parrocchia di secondaria importanza, vicina com’era alla cattedrale di San Lorenzo e alla chiesa di Santa Maria Nuova. Nel 1345 si era addirittura perduta la memoria, che in questa chiesa dopo la distruzione di Ferento vi era stato sepolto San Gemini. Nel 1416 gli Ortolani scelsero la chiesa del Gesù, come residenza della loro Arte, e qui rimase la loro sede fino al 1642. Nel 1622 la chiesa fu officiata dai padri Gesuiti, poi dal 1630 per dieci anni fu sede dei Carmelitani Scalzi, i quali successivamente si trasferirono nel Convento dei Santissimi Giuseppe e Teresa a piazza Fontana Grande. Nel 1643 il vescovo Francesco Maria Brancaccio dava la chiesa di San Silvestro, oggi del Gesù, alla confraternita del Santissimo Nome di Gesù, fondata nel 1540 con il fine di assistere gli infermi dell’ospedale e gestire in proprio la sezione riservata ai convalescenti. Il simbolo di questa Confraternita era il monogramma di San Bernardino, simile a quello poi adottato da Sant’Ignazio per i Gesuiti: è infatti della Confraternita l’emblema posto sulla porta principale della chiesa, al sommo dei tre monti che caratterizzavano l’ospedale del Comune e quello annesso dei convalescenti, con sotto la data 1749. Successivamente dalla fine del Settecento fino al 1825 i frati della Penitenza, si stabilirono nel vicino e Palazzo di Vico, mentre per i servizi religiosi, si servirono della chiesa di San Silvestro, che nel frattempo aveva assunto i nome di Chiesa del Gesù. Dal 1826 al 1970, la chiesa rimase ai fratelli della Penitenza che ne curarono anche dei restauri eseguiti nel 1917 a spese dello Stato. Dopo la morte dell’ultimo dei fratelli della Penitenza, la chiesa cadde in uno stato di abbandono. Alcuni restauri vennero eseguiti tra il 1911 e il 1919; in tale occasione venne ripristinato il tetto a capriate e rimosso tutto quello che non corrispondeva alla purezza neo-medioevale, compreso un altare ligneo che nascondeva le pitture dell’abside restaurate proprio in tale occasione.Nel 1971 ci furono dei crolli, poi nel 1987 la Soprintendenza con il contributo della Cassa di Risparmio di Viterbo eseguì degli interventi di restauro. Oggi la chiesa è assegnata ai Cavalieri e alle Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, residenti a Viterbo. Campanile Chiesa del Gesù Campanile Chiesa del Gesù ex San Silvestro, piazza del Gesù,Viterbo, centro storico, Nel campanile a vela, vi sono diversi inserti di marmo bianco finemente scolpiti, provenienti da edifici più antichi. Sulle falde del tetto, di fianco al campanile, due sculture medievali: a destra un leone, simbolo dell'evangelista Marco,a sinistra un toro alato simbolo dell'evangelista Luca. Probabilmente le due scultura facevano parte di un portico oggi scomparso. Alle estremità delle falde due palle di pietra su un basamento piramidale Edicola sacra ex Chiesa del Gesù Edicola sacra alla Chiesa del Gesù Edicola sacra alla Chiesa del Gesù e San Silvestro, piazza del Gesù,alla Lunetta del portale di ingresso: vi è un affresco raffigurante la Madonna con bambino tra i santi Andrea e Silvestro Lapide ex Chiesa del Gesù Lapide alla Chiesa del Gesù ex San Silvestro, piazza del Gesù,Viterbo, centro storico. Una targa, sul lato sinistro della facciata, ricorda l'efferato fatto di sangue che il 13 marzo 1271 fu compiuto all'interno della chiesa. In quel periodo, a Viterbo, era in corso da oltre due anni un conclave e, nonostante il tempo trascorso, non si vedeva tra i cardinali nessun accordo sul nome del nuovo pontefice. Nel tentativo di sbloccare la situazione, giunsero a Viterbo, di ritorno dalla crociata di Tunisi, il re di Francia Filippo III ed il re di Sicilia Carlo I d'Angiò. A rendere omaggio a re Carlo giunse Guido di Monfort che era il suo rappresentante per la Toscana accompagnato dal fratello Simone. Giunti a Viterbo, i due Monfort appresero della presenza in città di Enrico di Cornovaglia, loro cugino carnale e cugino anche di re Edoardo I di Inghilterra. Sei anni prima, Simone di Monfort duca di Leicester, padre di Guido e Simone,era stato orribilmente trucidato per ordine della famiglia reale inglese, nonostante si fosse consegnato prigioniero dopo la battaglia di Evesham nella quale aveva guidato le truppe ribelli alla corona. I due fratelli pensarono fosse giunto il momento di vendicare il loro padre e, la mattina del 13 marzo 1271, mentre Enrico di Cornovaglia assisteva alla messa, al momento della comunione, irruppero nella chiesa e trucidarono il principe proprio sull'altare presso il quale aveva cercato rifugio. Fu pure ucciso un chierico che aveva tentato di difenderlo mentre un altro rimase ferito. Gli assalitori erano già fuori della chiesa pronti a fuggire, quando Guido, incitato da un cavaliere al suo seguito, tornò indietro e, afferrato il cugino morente per i capelli, lo trascinò fin sulla piazza. L'atroce delitto, sia per perché compiuto in un luogo sacro, sia per il grado di parentela tra l'ucciso ed i suoi carnefici, destò molto scalpore in tutta l'opinione pubblica dell'epoca; Dante stesso ricorda l'episodio nei versi 115-120 del XII canto dell'inferno. Il cuore del principe inglese fu portato a Londra mentre il corpo prima tumulato nella cattedrale di Viterbo fu in seguito traslato nel duomo di Orvieto. Il cuore del principe fu poi portato a Londra e collocato nell’Abbazia di Westminster. La vicenda suscitò grande clamore ma a causa dei tentennamenti di coloro che avrebbero dovuto intervenire, i Montfort riuscirono a scamparla, almeno temporaneamente. Fu poi ì il pontefice Gregorio X eletto in quel conclave viterbese, il 1° marzo 1273 che condannò Guido privandolo dei titoli nobiliari e dei beni; Guido venne poi reintegrato da Martino IV nel 1283, ma fu preso prigioniero dagli angioini nella battaglia navale di Napoli del 1287 e lasciato morire nel carcere di Messina. L’Alighieri si rese interprete dell’universale orrore e nel XII canto dell’Inferno pose Guido di Montfort nel cerchio dei violenti contro il prossimo, immerso nel sangue bollente: “Mostrocci un’ombra dall’un canto sola, -Dicendo: Colui fesse in grembo a Dio – Lo cor che in sul Tamigi ancor si cola”. San Silvestro I Papa San Silvestro, Papa Silvestro I , Viterbo, a lui era dedicata la Chiesa di San Silvestro, oggi chiesa del Gesù, sconsacrata a piazza del Gesù. San Silvestro nato a Roma il 31 dicembre anno di nascita incerto, fu il trentatreesimo Papa della Chiesa Cattolica dal 314 al 335, è venerato come Santo sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Ortodossa. Si racconta che promosse il Primo Concilio Ecumenico di Nicea e che riuscì a far convertire al cristianesimo Costantino il Grande, Imperatore Roma. Secondo il Liber Pontificalis, sembra che fosse figlio di un certo Rufino, romano, e di Giusta. Alla morte di Papa Milziade, Silvestro venne consacrato Vescovo di Roma e poi Papa. Il suo lungo pontificato coincise con il lungo impero di Costantino I, e con il passaggio epocale dalla Roma pagana alla Roma cristiana.L'incidenza politica di Silvestro fu debolissima, complice anche, di contro, la vastissima popolarità e l'altissima personalità di Costantino. Fu l'imperatore a gestire, di fatto, il potere e le attività della Chiesa per tutto l'arco della vita di Silvestro e oltre. Il Papa fu, in un certo senso, l'uomo di Costantino il quale, consapevole della forza che ormai stava assumendo il Cristianesimo, orientò i suoi sforzi in direzione della sostituzione degli apparati pagani dello Stato con quelli Cristiani. Per ottenere un tale risultato dovette spesso sostituirsi a Silvestro, che comunque non fu mai capace e solo raramente lo tentò di imporre il suo ruolo. Costantino era il capo dello Stato, ma si ritagliò anche una funzione di vescovo, e tale era considerato, specialmente in Oriente; si autodefinì "vescovo dei vescovi" In questo ruolo l'imperatore intervenne in prima persona per ricomporre le diatribe che scuotevano la Chiesa al proprio interno. Scopo della sua azione fu quello di evitare che all'interno del cristianesimo si creassero delle correnti. I dissensi e le discussioni teologiche che ne avrebbero minato l'unità e, perciò, la sua stessa forza politica. In conseguenza dei tumulti provocati in Africa dai donatisti, non soddisfatti dell'esito del sinodo che papa Milziade aveva convocato nell'ottobre del 313, e che li vedeva sconfitti, lo stesso Costantino (travalicando l'autorità di Silvestro), convoca un concilio ad Arles, a cui partecipano numerosi vescovi di opposte fazioni, che ribadiscono la condanna del movimento donatista, dichiarandolo fuori della Chiesa, e stabiliscono alcuni principi inerenti alla disciplina ecclesiastica. La Chiesa di Roma non fu invitata dall'imperatore, i vescovi del Concilio allora inviarono una lettera ufficiale al pontefice dove si legge: “Avesse voluto il cielo, o padre carissimo, che foste presente a questo grande spettacolo! Avreste contribuito a rendere più severa la sentenza contro certi criminali! Se foste stato con noi, grande sarebbe stata la gioia di tutta l'assemblea. Ma poiché non potevate lasciare la città, sede preferita dagli apostoli, dove il loro sangue testimonia la gloria di Dio, vi riferiamo che non abbiamo ritenuto nostro unico dovere trattare gli argomenti per i quali eravamo stati convocati; poiché provenivamo da diverse province, abbiamo creduto opportuno consultarci su vari problemi che si dovevano discutere, con l'assistenza dello Spirito Santo e degli Angeli. E desideriamo che siate voi, la cui autorità è più sentita, a far conoscere a tutte le Chiese le nostre decisioni”. I donatisti proseguirono comunque nelle loro rimostranze e la Chiesa d'Africa continuò ad essere turbata da violenze, cui Costantino contrappose dure repressioni. Lungi dall'essere repressa, la lunga vertenza afflisse la Chiesa d'Africa per più di tre secoli, con i donatisti che rifiutavano obbedienza al clero “ufficiale”, che consideravano usurpatore e di cui contestavano l'elezione. L'opera di cristianizzazione dello Stato in cui è impegnato a fondo l'imperatore, vede quest'ultimo sempre più coinvolto in questioni ecclesiastiche o comunque di regolamentazione unilaterale dei rapporti tra Stato e Chiesa. È suo il decreto che stabilisce l'esclusiva competenza dei tribunali ecclesiastici sulle questioni che riguardano la fede, attribuendo pertanto a quegli organismi, composti da vescovi, lo stesso potere degli analoghi tribunali dello Stato, competenti per tutte le altre questioni laiche; sancisce l'esenzione del clero cristiano dai servizi civili; stabilisce che la domenica venga riconosciuta anche dallo Stato come giorno festivo. Tra le principali donazioni dell'imperatore alla Chiesa cristiana, la "Domus Faustae", sede del sinodo dell'ottobre 313 indetto da papa Milziade, che diverrà poi il Palazzo del Laterano, prima dimora ufficiale dei pontefici. Silvestro promosse la costruzione delle grandi basiliche di Roma, e Costantino ne fece le "sue" opere. Secondo il Liber Pontificalis, infatti, su suggerimento del papa l'imperatore fondò la basilica di San Pietro sul Colle Vaticano, sopra un preesistente tempio dedicato ad Apollo, tumulandovi, in un sarcofago di bronzo, il corpo dell'apostolo Pietro. Sempre su ispirazione del papa sorsero la basilica ed il battistero del Laterano vicino al palazzo appena donato, la basilica del Sessorium (basilica di Santa Croce in Gerusalemme), la basilica di San Paolo fuori le mura sulla Via Ostiense, e molte chiese cimiteriali sulle tombe di martiri, in particolare quella sulla Via Salaria, presso le catacombe di Priscilla, le cui rovine sono tornate alla luce verso la fine dell'Ottocento. La memoria di Silvestro è legata principalmente alla chiesa in titulus Equitii (Basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti) che prende il nome da un presbitero romano che si dice abbia eretto questa chiesa sulla sua proprietà. Essa sorge tuttora nei pressi delle terme di Traiano accanto alla Domus Aurea. Parti dell'edificio attuale risalgono al IV secolo. Senza dubbio Silvestro I contribuì anche allo sviluppo della liturgia, per ciò che riguardava interventi propriamente interni alla vita della Chiesa: durante il suo regno, probabilmente, fu scritto il primo martirologio romano. Il nome di Silvestro è legato anche alla creazione della scuola romana di canto. Nel frattempo, Nella Chiesa di Alessandria d'Egitto si andava in quel periodo affermando la predicazione di Ario, un presbitero che diffondeva una sua dottrina sulla Trinità. Affermava che Gesù era "adottato" da Dio come figlio, sostanzialmente negando l'essenza divina di Cristo. Nonostante la scomunica, la sua dottrina continuò a fare proseliti, soprattutto in Oriente, trovando tra i sostenitori anche alcuni vescovi, tra cui Eusebio di Nicomedia ed Eusebio di Cesarea. Non riuscendo a frenare la diffusione delle idee di Ario, il patriarca Alessandro di Alessandria chiese l'intervento di Silvestro. Ma prima che questi decidesse sul da farsi, Costantino aveva già inviato sul posto il vescovo Osio di Cordova e, viste le serie difficoltà della questione, aveva immediatamente convocato, per il 14 giugno del 325, tutti i vescovi della Chiesa cristiana ad un concilio a Nicea: si trattò del primo concilio ecumenico della storia. L'assemblea degli oltre 300 vescovi fu presieduta da Osio di Cordova, mentre Costantino ne era il presidente onorario. Il Papa comunque prese parte ai negoziati sull'arianesimo e sul Concilio: benché fisicamente assente "per motivi di età" inviò i suoi legati, ma non è certo se Costantino avesse concordato in anticipo con lui la convocazione del concilio, né se, oltre alle firme dei suoi legati in calce ai documenti conciliari, ci fosse un'espressa conferma papale alle deliberazioni. Fu confermata la condanna dell'arianesimo, fortemente ribadita dalla prima formulazione del "Simbolo niceno" (il "Credo" dei Cristiani) che però non bastò a debellare il movimento eretico in Oriente. Anzi lo stesso imperatore, indubbiamente non esperto di questioni teologiche ma preoccupato soprattutto della stabilità politica, sostituì a breve il suo consigliere per le questioni ecclesiastiche Osio con l'ariano Eusebio di Nicomedia. Questi riuscì ad ammettere lo stesso Ario alla presenza di Costantino (ormai trasferito nella nuova capitale Costantinopoli), il quale, fidandosi del suo nuovo consigliere, ritenne che una riabilitazione e un rientro di Ario nella Chiesa sarebbe servita ad una riconciliazione tra la Chiesa di Roma e quella d'Oriente. Al rifiuto di Atanasio, nuovo vescovo di Alessandria, senza neanche concordarlo con Silvestro, Costantino convocò nel 335, a Tiro, un nuovo concilio di soli vescovi ariani, che deposero Atanasio. Le rimostranze di Silvestro, che morirà il 31 dicembre di quello stesso anno, saranno del tutto inutili. Silvestro morì dopo 21 anni di pontificato. Lo si festeggia il 31 dicembre. Inizialmente fu sepolto presso le Catacombe di Priscilla a Roma La sua sepoltura è espressamente menzionata negli itinerari dei fedeli del VII secolo. (tratto da wikipedia) Confraternita SS nome Gesù Confraternita Santissimo nome di Gesù, Viterbo. Dal 1643 la chiesa divenne la sede della Confraternita del Santissimo Nome di Gesù, fondata un secolo prima nell’intento di assistere gli infermi dell’ospedale. Da allora la chiesa fu comunemente chiamata dai cittadini “chiesa del Gesù”. Negli anni la struttura è andata incontro a un periodo di abbandono, fino al 1987 quando il piccolo tempio è stato restaurato ed assegnato alla Confraternita dei Cavalieri e delle Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Il culto del Santissimo Nome di Gesù, fu sempre onorato e venerato nella Chiesa fin dai primi tempi, ma solo nel XIV secolo cominciò ad avere culto liturgico. Grande predicatore e autore di questa celebrazione fu il francescano san Bernardino da Siena (1380-1444) e continuato da altri confratelli, soprattutto dai beati Alberto da Sarteano (1385-1450) e Bernardino da Feltre (1439-1494). Nel 1530, papa Clemente VII autorizzò l’Ordine Francescano a recitare l’Ufficio del Santissimo Nome di Gesù; e la celebrazione fu estesa nel 1271 da Papa Innocenzo XIII a tutta la Chiesa. Il giorno di celebrazione variò tra le prime domeniche di gennaio, per attestarsi al 2 gennaio fino agli anni Settanta, quando questa celebrazione venne soppressa. Fu ripristinata da Papa Giovanni Paolo II il quale stabilì la data del 3 gennaio come giornata commemorativa, che ad ogni modo era facoltativa nel Calendario liturgico Romano. La Compagnia di Gesù, prese su idea di San Bernardino le tre lettere del trigramma del Nome di Gesù, la congregazione divenne sostenitrice del culto e della dottrina, dedicando al SS. Nome di Gesù le sue più belle e grandi chiese, edificate in tutto il mondo. Fra tutte si ricorda, la Chiesa del Gesù a Roma, la maggiore e più insigne chiesa dei Gesuiti; vi è nella volta il Trionfo del Nome di Gesù, affresco del 1679, opera del genovese Giovanni Battista Gaulli detto ‘il Baciccia’; dove centinaia di figure si muovono in uno spazio chiaro con veloce impeto, attratte dal centrale Nome di Gesù. A Viterbo c’è la Chiesa del Gesù a piazza della Morte. Santissimo nome di Gesù, la Compagnia di Gesù ed i Gesuiti, a Viterbo la chiesa oggi sconsacrata del Gesù si trova nella omonima piazza, nel centro storico della città, il culto del SS nome di Gesù, iniziò nel XIV secolo, quando il francescano San Bernardino da Siena istituì questa festa liturgica. Negli anni ‘70 venne soppressa ma poi venne ripristinata da Papa Paolo II che ne ha fissata la memoria al 3 gennaio. La Compagnia di Gesù prese le tre lettere del trigramma disegnato da San Bernardino e le impiegò come emblema, e dedicò al SS Nome di Gesù moltissime chiese nel mondo, a Roma si ricorda la Chiesa del Gesù, una delle più importanti chiese dei Gesuiti. Il significato del nome Gesù è quello del Salvatore, di colui che salva l’umanità dal peccato. Durante la loro vita Gesù e gli Apostoli guarirono i malati, cacciarono i demoni, e fecero moltissimi miracoli. Il nome Signore è un appellativo sia per il Dio Padre che per il Cristo risorto. Furono i primi cristiani ad identificare Gesù con Dio, e nel segno della croce si riconosce la Trinità Padre, Figlio e Spirito Santo, come un tutto unico. Il Trigramma di San Bernardino al quale si riferisce la Compagnia di Gesù, fu una felice intuizione del Santo, inventata affinchè i fedeli non dimenticassero la sua predicazione, il suo stemma dai colori vivaci fu affisso in tutti i locali pubblici e spesso accanto o in sostituzione a blasoni e stemmi delle varie Famiglie e Corporazioni spesso in lotta tra di loro. Il simbolo consiste in un sole raggiante in campo azzurro e sopra vi sono le lettere IHS, che sono o le prime tre lettere di Gesù in greco, oppure I(n)H(oc)S(igno) vinces, o come il motto dell’Imperatore Costantino I(esus)H(ominum)S(alvator). Per San Bernardino, il sole centrale era una chiara allusioneal Cristo che da vita come fa il sole e suggerisce l’idea dell’irradiarsi della Carità. Il calore del sole è rappresentato dai raggi, che sono 12 in memoria degli Apostoli, e da altri 8 raggi che rappresentano le beatitudini, mentre la fascia che circonda il sole rappresenta la felicità dei Beati che non ha fine, lo sfondo di colore celeste è il simbolo della Fede, mentre l’oro è il simbolo dell’Amore. L’asta sinistra della lettera dell’H fu allungata da San Bernardino, per farne una Croce. Il significato mistico dei raggi serpeggianti era espresso in una litania; 1° rifugio dei penitenti; 2° vessillo dei combattenti; 3° rimedio degli infermi; 4° conforto dei sofferenti; 5° onore dei credenti; 6° gioia dei predicanti; 7° merito degli operanti; 8° aiuto dei deficienti; 9° sospiro dei meditanti; 10° suffragio degli oranti; 11° gusto dei contemplanti; 12° gloria dei trionfanti. Tutto il simbolo è circondato da una cerchia esterna con le parole in latino tratte dalla Lettera ai Filippesi di san Paolo: “Nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, sia degli esseri celesti, che dei terrestri e degli inferi”. Il simbolo si diffuse in tutta Europa, ed anche Giovanna D’Arco lo volle disegnato sul suo stendardo, e poi venne adottato anche dai Gesuiti, questa congregazione venne fondata nel 1360 dal Beato Giovanni Colombini da Siena, la sua missione era dare assistenza agli infermi, e si caratterizzava nella ripetizione del nome di Gesù. Ordine Equestre Santo Sepolcro Confraternita Ordine Equestre SS Sepolcro Confraternita dei Cavalieri e delle Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Chiesa del Gesù ex San Silvestro, piazza del Gesù, Viterbo. Dal 1643 la chiesa divenne la sede della Confraternita del Santissimo Nome di Gesù, fondata un secolo prima nell’intento di assistere gli infermi dell’ospedale. Da allora la chiesa fu comunemente chiamata dai cittadini “chiesa del Gesù”. Negli anni la struttura è andata incontro a un periodo di abbandono, fino al 1987 quando il piccolo tempio è stato restaurato ed assegnato alla Confraternita dei Cavalieri e delle Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Ordine dei Templari Ordine dei templari, era un ordine religioso cavalleresco fondato tra il 1099 e il 1119 circa, fu soppresso nel 1312, dal Re Filippo IV di Francia che ne requisì tutti i beni; il nome completo era Poveri commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone, più noto come Cavalieri Templari o solo come Templari, fu uno dei più noti ordini di epoca medioevale, cristiano cavallereschi. Quest’ordine, nacque in Terrasanta che al tempo era il centro delle lotte tra cristiani ed islamici, a seguito della prima Crociata del 1096. Al tempo molti pellegrini si recavano in Terrasanta ma spesso venivano assaliti e depredati, per questa ragione e per difendere i luoghi sacri della cristianità , un gruppo di cavalieri decise di fondare un ordine templare che aveva come scopo la difesa della incolumità dei pellegrini europei che si recavano a Gerusalemme. L’Ordine con il sostegno di Bernardo di Chiaravalle, venne ufficializzato nel 1129, si diedero anche una regola monastica con il doppio ruolo di cavalieri combattenti e monaci, con non poche perplessità rispetto ai dettami originari, non violenti, della religione cristiana. Nel tempo l’ordine fu dedito ad attività agricole e finanziarie, gestendo i beni dei pellegrini e diventando il più avanzato sistema bancario dell’epoca. Divenne un centro di potere e ricchezza inimicandosi il Re di Francia Filippo il Bello, che avviò un lungo processo che iniziò nel 1307 e si concluse nel 1312, con la chiusura definitiva dell’ordine stesso, ratificata dalla bolla Vox in Excelso di Papa Clemente V che sospese l’ordine in via amministrativa ma senza condannarlo del tutto. L’ordine al di là delle leggende, fu soppresso soprattutto, per permettere al Re Francese di impossessarsi degli ingenti averi appartenenti all’Ordine del Tempio e sanare così i debiti che lo stesso Re aveva contratto con loro. Fu infatti avviato un processo di eresia contro gli appartenenti, perché la legge canonica del tempo prevedeva che chi ne era accusato avrebbe perso tutti i propri beni. Naturalmente le accuse furono montate ad hoc ed estorte le ammissioni di colpa attraverso la tortura da parte dell’Inquisizione. Nel corso della sua esistenza l'Ordine Templare ebbe varie funzioni: quella religiosa,militare,la coltivazione delle terre, e la gestione di sistemi economici e finanziari, le quali consentirono la formazione di un'imponente struttura territoriale, organizzativa ed economica, che interessò non solo il Vicino Oriente, ma anche una grande parte delle regioni europee (eccezion fatta per la Spagna).Il mantenimento di un ingente gruppo di armati in Terrasanta richiedeva infatti un adeguato sforzo produttivo anche sul continente europeo, non solo per rifornire di vettovagliamenti le milizie, ma soprattutto per sostenere i costi legati alle armi, ai cavalli, alla flotta navale, alle attrezzature di servizio e alla costruzione di edifici e fortificazioni. I templari usarono una cospicua parte delle loro ricchezze per costruire numerose fortificazioni in tutta la Terrasanta.In questa prospettiva la crescita dell'Ordine, che inizialmente si era retto sulle donazioni dei primi cavalieri, fu ben presto accentuata dal favore del papa Innocenzo III, che aveva concesso all'Ordine la totale indipendenza dal potere temporale, compreso l'esonero dal pagamento di tasse e gabelle, oltre al privilegio di rendere conto solo al pontefice in persona e alla possibilità di esigere le decime. Continua a leggere a: Ordine dei Templari a Viterbo Museo dei Templari Museo dei Templari a via Chigi, Viterbo, centro storico, il Museo Storico-Didattico dei Cavalieri Templari e il nuovo complesso monumentale di Viterbo Sotterranea si possono visitare tutti i giorni con una visita guidata dedicata che conduce alla scoperta di questi magici luoghi, etruschi e templari, un viaggio nella storia lungo migliaia di anni.Per ulteriori informazioni e notizie: Tesori d’Etruria, Piazza della Morte, 1 Viterbo cellulare 338.8618856 telefono 0761.220851. Fontana piazza del Gesù Fontana piazza del Gesù ,Viterbo, la fontana di piazza del Gesù risale agli inizi del ‘900, si trova al centro della piazza, questa fontana ha preso il posto di un’altra risalente al 1400. L’antica fontana è menzionata nelle Riforme a partire dal 1450, quando si fa cenno ad un contratto tra il Comune di Viterbo e Cecco da Mugnao incaricato per un suo rifacimento. Successivamente fu oggetto di controversie legali per il deflusso dell’acqua i cui diritti erano stati acquistati nel 1727 dai Chigi che nel 1806 provvidero a riparare la vasca e le condutture. Nel 1923 la fontana venne ricostruita, la vasca inferiore è parte di una fontana che stava nel Chiostro di San Domenico. La fontana del Gesù è a due coppe sovrapposte con vasca circolare. Sulla base due gradini, al centro della vasca si innalza un pilastro formato da sei colonne decorate nella parte superiore da un capitello corinzio, questo sostiene una coppa con sei bocchettoni a testa di leone dai quali fuoriesce l’acqua. Al centro di questa coppa si erge un altro pilastro dal quale sulla sommità fuoriescono tre teste di leone, alternate ad una di pecora, una di cavallo e una di bue, da qui zampilla l’acqua. Sopra si sovrappone un’altra coppa sulla cui sommità vi è una decorazione a forma di giglio ed anche da qui fuoriesce l’acqua che scende nella coppa inferiore. Fontanella Chiesa Gesù Fontanella addossata alla chiesa del Gesù, piazza del Gesù, Viterbo, centro storico , è una fontana formata da una vasca semi ellittica, sulla sommità al centro una bocchetta per la fuoriuscita dell’acqua. Stemmi piazza del Gesù Stemmi a piazza del Gesù, piazza del Gesù, Viterbo, uno stemma è sopra il portale della Chiesa del Gesù, recante il simbolo della confraternita del SS. Nome di Gesù. Antica sede della Magistratura Antica sede della Magistratura Antica sede della Magistratura si vede un portico al piano terra tra piazza del Gesù e via San Lorenzo,Viterbo, Per tutta la prima metà del secolo XIII il centro politico e urbanistico della città di Viterbo era rappresentato dalla piazza di San Silvestro, dove avevano sede i palazzi delle magistrature cittadine, mentre, a partire dal 1251, il baricentro del tessuto urbano fu spostato verso la nuova piazza, corrispondente all'odierna piazza del Plebiscito, la cui costruzione venne decisa dal nuovo Statuto per ospitare in maniera più degna i palazzi dei Consoli e del capitano del popolo. Tale Statuto, pur favorendo di fatto la fazione ghibellina, provocò un rafforzamento della parte guelfa e un'intensificazione dei rapporti con la Santa Sede. Viterbo fu suddivisa in quartieri, secondo la seguente disposizione: quartiere di San Lorenzo, che comprendeva le contrade del Castello dove oggi c’è la Cattedrale, quartiere di San Tommaso dove oggi c’è la piazza della Morte e quartiere di Pianoscarano; quartiere di San Pietro, che abbracciava le contrade di San Silvestro odierna chiesa del Gesù, di Santa Maria Nuova e di San Pellegrino; quartiere di San Sisto che racchiudeva le contrade di San Sisto, di San Giovanni in Zoccoli e di San Simeone; quartiere di San Matteo e di Sonza, che si estendeva alle contrade di San Marco, San Faustino, Sant’ Angelo, San Quirico odierna chiesa del Suffragio, di Santa Maria in Poggio e di Sant’ Egidio.Nello Statuto, molta importanza assunsero tutti gli argomenti relativi alla manutenzione e al controllo degli spazi interni alla città. Torre del Borgognone Torre del Borgognone, piazza del Gesù, Viterbo, la torre è tra piazza del Gesù e via San Lorenzo, fu eretta nel XIII secolo, non si conoscono le origini della famiglia da cui la struttura prende il nome, ma si sa che un tale Ugolino Borgognone fu console della città nel 1218. Alla base di questa torre si trova la misura del piede di Messer Angelo Borgognone che fu utilizzata come misura lineare da parte del Comune di Viterbo, che decuplicata stabiliva la misura ufficiale del Passo del Comune. La torre sorge in quella che era la piazza di San Silvestro e di fronte ad un portico nel quale si amministrava la giustizia. Restauri sono visibili alla base di questa torre rivolta verso la piazza, dove sono stati sostituiti gli originali conci in peperino con altri, anch’essi disposti in modo regolare, opere di tamponamento sono visibili alle finestre poste sui due lati, e l’ultimo rifacimento sempre sul lato che affaccia sulla piazza è l’edificazione di un parapetto posto sulla sommità. Nel 1243 mentre le milizie di Federico II tentavano invano di piegare la resistenza dei viterbesi, sulla piazza si svolse un accanito e sanguinoso scontro tra i sostenitori dell’Imperatore e del Papa. Profferli piazza del Gesù Profferli a piazza del Gesù, qui è possibile ammirare un bellissimo profferlo. Il profferlo è un elemento tipico dell'architettura civile del Medioevo. È costituito da una scala a una sola rampa che corre lungo la facciata dell'edificio. In cima alla scala di solito c’è una piccola loggia che precede la porta di ingresso dell'abitazione. Scalinata accesso piazza Gesù Scalinata di accesso a piazza del Gesù, Viterbo, centro, storico,c’è una breve rampa di accesso che da via San Lorenzo immette su piazza del Gesù che è ad una quota superiore rispetto alla strada, si trova accanto alla Torre del Borgognone. Vie da piazza del Gesù Vie da piazza del Gesù, via San Lorenzo, Via del Gesù, Via dei Pellegrini. Fontane da piazza del Gesù Fontane a piazza del Gesù, una è al centro della piazza, l'altra è addossata alla chiesa del Gesù ex San Silvestro. Come arrivare a piazza del Gesù Viterbo centro storico Mappa Colle San Lorenzo Viterbo - Mappa Valle Faul Viterbo Mappa Colle San Lorenzo - Mappa Valle Faul Fotografie Piazza del Gesù Viterbo centro storico Piazza del Gesù Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli - Piazze di Viterbo centro Piazza del Gesù Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli - Piazze di Viterbo centro Piazza del Gesù Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli - Piazze di Viterbo centro Piazza del Gesù Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli - Piazze di Viterbo centro La ex Chiesa del Gesù ex chiesa di San Silvestro piazza del Gesù Viterbo Chiesa del Gesù ex San.Silvestro Piazza del Gesù Viterbo - Chiese di Viterbo centroCampanile Chiesa del Gesù Viterbo Campanile Chiesa del Gesù - Campanili di Viterbo centroEdicola sacra a piazza del Gesù Viterbo centro storico Edicola sacra alla Chiesa del Gesù - Edicole sacre a ViterboInterno Chiesa del Gesù piazza del Gesù Viterbo centro storico Chiesa del Gesù ex San.Silvestro Piazza del Gesù Viterbo - Chiese di Viterbo centro Chiesa del Gesù ex San.Silvestro Piazza del Gesù Viterbo - Chiese di Viterbo centro Chiesa del Gesù ex San.Silvestro Piazza del Gesù Viterbo - Chiese di Viterbo centro Chiesa del Gesù ex San.Silvestro Piazza del Gesù Viterbo - Chiese di Viterbo centroStemma dei Templari Chiesa del Gesù ex San.Silvestro Piazza del Gesù Viterbo Fontanella addossata alla chiesa del Gesù Viterbo centro storivo Fontanella piazza del Gesù - Fontane lavatoi di ViterboLapide addossata alla ex Chiesa del Gesù ex chiesa San Silvestro piazza del Gesù Viterbo Lapide alla Chiesa del Gesù - Lapidi Viterbo centroTorre del Borgognone piazza del Gesù Viterbo Torre del Borgognone - Piazza del Gesù - Torri di Viterbo centroFontana piazza del Gesù Viterbo Fontana piazza del Gesù - Fontane lavatoi di Viterbo Fontana piazza del Gesù - Fontane lavatoi di Viterbo Fontana piazza del Gesù - Fontane lavatoi di ViterboProfferlo a piazza del Gesù Viterbo Profferli piazza del Gesù Viterbo - Profferli di Viterbo centroScalinata Profferlo piazza del Gesù Viterbo Scalinata profferlo piazza del Gesù - Scalinate Viterbo centro Antica sede della Magistratura Viterbo tra via San Lorenzo e piazza del Gesù Antica sede della Magistratura - Palazzi di Viterbo centroStemmi a piazza del Gesù Viterbo centro storico Stemmi Piazza del Gesù - Stemmi a Viterbo centroStemma alla Chiesa del Gesù ex San Silvestro Viterbo Stemmi Piazza del Gesù, Stemma alla chiesa del Gesù - Stemmi a Viterbo Dettaglio stemma e simbolo della Compagnia di Gesu alla Chiesa del Gesù Viterbo Stemmi Piazza del Gesù, Stemma alla chiesa del Gesù - Stemmi a Viterbo Stemma abraso a piazza del Gesù Viterbo centro storico Stemmi Piazza del Gesù, stemma abraso a piazza del Gesù,Stemmi a Viterbo Stemma abraso a piazza del Gesù Viterbo centro storico Stemmi Piazza del Gesù, stemma abraso a piazza del Gesù, Stemmi a Viterbo Stemmi Piazza del Gesù, stemma a piazza del Gesù, Stemmi a Viterbo Stemmi Piazza del Gesù, stemma a piazza del Gesù, Stemmi a Viterbo Stemma alla Chiesa del Gesù ex San Silvestro Viterbo Stemmi Piazza del Gesù, Stemma alla chiesa del Gesù - Stemmi a Viterbo Dettaglio stemma e simbolo della Compagnia di Gesu alla Chiesa del Gesù Viterbo Stemmi Piazza del Gesù, Stemma alla chiesa del Gesù - Stemmi a Viterbo Stemma in alto pressi Torre di Vico visibile da piazza del Gesù Stemmi Piazza del Gesù, stemma a piazza del Gesù, Stemmi a Viterbo Scritte finestre ex palazzo della Magistratura piazza del Gesù Viterbo Scritte finestre piazza del Gesù Viterbo - Stemmi iscrizioni a Viterbo dettaglio scritta finestra ex Magistratura piazza del Gesù Viterbo - Stemmi iscrizioni a Viterbo dettaglio scritta finestra ex Magistratura piazza del Gesù Viterbo - Stemmi iscrizioni a Viterbo Loggia Piazza del Gesù Viterbo centro storico Loggia piazza del Gesù, piazza del Gesù, Viterbo centro storico - Logge di Viterbo centro Loggia piazza del Gesù, piazza del Gesù, Viterbo centro storico - Logge di Viterbo centro San Silvestro ex chiesa San Silvestro piazza del Gesù Viterbo centro San Silvestro - Santi a Viterbo vita opereConfraternita Santissimo nome di Gesù Viterbo centro storico Confraternita SS nome GesùConfraternita Ordine Equestre Santissimo nome di Gesù Confraternita Ordine Equestre SS Sepolcro Ordine dei Templari Da vedere a Piazza del Gesù Viterbo
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San Pellegrino Quartiere - Colle San Pellegrino - Mappa San
Pellegrino
Pianoscarano quartiere - Colle Pianoscarano - Mappa Pianoscarano
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