Terme del Bacucco Terme di Viterbo - informazioni storiche turistiche e foto - sito web ufficiale www.annazelli.com
TERME DEL BACUCCO |
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Terme del Bacucco,Viterbo, Strada Provinciale Commenda Km 1,300. dette anche Bagno del Prato Il nome deriva da un attiguo antico casale. Queste terme erano nella zona Nord della Cassia, un tempo qui vi era una struttura termale ed una sorgente di acqua sulfurea, di questo ci restano avanzi monumentali, tra cui una sala a pianta ottagonale, che un tempo presentava una volta a crociera e con archi di scarico a doppia ghiera in laterizio, che incorniciavano 8 grandi finestre. La struttura realizzata in opera listata è databile al II-III secolo d.C. Queste terme sfruttavano una sorgente termale ora scomparsa, che sgorgava presso il rilievo calcareo ed era nota come sorgente delle Serpi, attiva fino al XVII secolo, quando però il suo flusso si era già ridotto, da essa derivava anche il nome di Bagno delle Serpi assegnato nel Rinascimento a tutto il complesso, che era inoltre noto anche come Bagno delle Palazze, o più semplicemente le Palazze, denominazione che traeva evidentemente origine dall’imponenza dei ruderi. Di queste terme restano solo dei ruderi di una grande sala ottagonale, con 4 grandi nicchie, sormontate da una ghiera di mattoni. Da antichi disegni si apprende che alla base di ciascuna nicchia si aprivano 3 piccole celle semicircolari, delle quali restano pochissimi resti. Dell’antico mosaico non resta più niente. La struttura era in opera cementizia, da piante di epoca Rinascimentale sappiamo che erano presenti anche numerose colonne, il perimetro esterno dell’edificio era di forma quadrangolare, mentre quello interno ottagonale. Fori nei muri testimoniano che qui vi erano delle lastre di marmo che venivano fissate con delle grappe, delle quali oggi non resta più niente. A 50 metri da questi ruderi si trova il Casalino Bacucco, che ingloba al suo interno i resti della antica struttura termale. Al di sotto del casale vi sono due ambienti collegati tra di loro, uno a pianta rettangolare con la volta a botte e 3 piccole nicchie. Attraverso una apertura probabilmente scavata in tempi recenti, si accede al secondo ambiente con una volta a crociera. Per il Lugli la datazione di queste antiche terme dovrebbe risalire tra il 113 e 115 d.C., in virtù della tecnica laterizia utilizzata . Ma in realtà questa datazione non è corretta, prendendo in esame la tecnica di altre Terme romane, e per questo forse la datazione più corretta è tra il II e il III secolo d.C. Questo complesso era alimentato da sorgenti che si trovavano nei pressi dei ruderi e la temperatura probabilmente era intorno ai 40°. E forse per questo motivo vi erano anche delle strutture atte a riscaldare artificialmente l’acqua. Michelangelo, 1475 – 1564, in uno dei suoi viaggi a Viterbo,realizzò una pianta ed uno spaccato dell’interno dell’edificio,che presentava una vasca circolare recintata, probabilmente questo complesso termale ai tempi di Michelangelo,doveva ancora essere in uso. Anche Giuliano Galimberti detto il Sangallo, 1445-1516, disegnò l’interno delle terme del Bacucco, solo che la vasca non presenta alcun recinto. Disegni più completi si devono a Lorenzo Donati, vissuto nel XVI secolo, Nel 1835 furono effettuati degli scavi dai quali risulta come la vasca centrale avesse un perimetro poligonale, con 16 lati ed una gradinata tutt’ìntorno. Anche Giorgio Vasari il Giovane attivo nel XVI secolo si interessò a queste terme, la sua pianta è simile a quella di Michelangelo e a quella del Sangallo. I primi scavi archeologici risalgono al 1825, voluti dai fratelli Polidori di Viterbo che ottennero il permesso di scavo nella loro tenuta del Bacucco. Nel 1829 il Cavaliere Giulio Zelli Pazzaglia ed il Marchese Alessandro Especo riportarono alla luce la grande sala ottagonale interna e quella quadrata esterna. Furono rinvenuti basamenti di colonne, busti in marmo, vari tipologie di marmo e prismi di mosaico. Vi erano accanto alle grandi terme del Bacucco anche altre terme minori che durante gli scavi presentavano camere e mosaici ancora intatti. Vennero anche scoperti mosaici, oggetti in bronzo, oggetti in vetro colorato, basamenti di colonne e pilastri per i busti. Il mosaico come riferisce il Camilli era su fondo bianco con le decorazioni in nero, raffigurante pesci e mostri marini. Questo mosaico venne poi di nuovo interrato per preservarne la conservazione., sempre secondo il Camilli appartenevano a queste terme le colonne a piazza del Plebiscito,una di queste sormonta il Leone, simbolo di Viterbo all’imbocco con la via San Lorenzo, quelle della porta del Duomo, quelle della piazza San Sisto. A circa 100 metri dalle terme del Bacucco vi è una sorta di piccola collinetta di forma circolare, coperta di vegetazione, probabilmente un reperto funerario. Nel 1876 Bazzichelli, l’ispettore degli scavi, ipotizzò che il tumulo ed il basamento fossero rivestiti di pietre e forse all’interno vi dovevano essere le ceneri dei proprietari di Villa Calvisiana. Le Terme del Bacucco, grandioso complesso di epoca romana, probabilmente erano anche una zona di sosta per chi si metteva in viaggio lungo la antica via Cassia, infatti in una antica pianta medioevale della zona chiamata Tabula Peuntigeriana copia di antica mappa stradale della via Cassia risalente al III e al V secolo d. C, dell’Impero Romano, sono indicate le località di Volsinii l’attuale Bolsena, di Acquae Passeris attuale Bagnaccio, di Marta, del Foro Casii attuale Vetralla, di Gravisca attuale Porto Clementino, di Vico Matrini attuale vico Matrino, Di Ttarqionis attuale Ttarquinia, di Centum Cellis attuale Civitavecchia. Terme di Viterbo Fotografie e Informazioni
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