Torre di Vico,Torri via San Lorenzo, via San Lorenzo, Viterbo, informazioni storiche e turistiche foto a cura di Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
Viterbo |
torre di Vico via san lorenzo viterbo centro storico | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
TORRE
DI VICO |
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Torri a Via S. Lorenzo
Torre Campanile duomo
Antica sede Magistratura
Confraternita della
Morte
Antica sede Magistratura
Archi Valentino Pagnotta
Archi piazza Plebiscito
Confraternita San Leonardo
Terme
del Bacucco Non sono terme:
Ruzzola D'Orlando
San Pellegrino in Fiore
Guida Turistica Viterbo
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Torre di Vico, via San Lorenzo,63, Viterbo, centro storico, è una torre medioevale, in conci di pietra e presenta un portale con mensole gotiche, le finestre sono su diversi livelli, fu una delle torri della potente famiglia di Vico che spadroneggiò a lungo nella Tuscia. Nel 1915 venne acquistata dalla famiglia Granelli, che tutt'ora la possiede, e nel 1956 la torre fu dichiarata dal Ministero della Pubblica Istruzione monumento d'interesse storico e artistico (in base alla legge n. 1080 del 1° giugno 1939) in quanto giudicata come recita il risultato della perizia ministeriale: totalmente conservata e di predominante valore storico-urbanistico. Famiglia di Vico famiglia tra le più importanti di Viterbo e della Tuscia durante il Medioevo. Le vicende laziali della famiglia la videro sempre oscillante tra la sottomissione ai pontefici, preferendo spesso gli antipapi, e lo schieramento filo-imperiale, ma sempre impegnata nella lotta per la propria espansione feudale nel territorio alto laziale e nella città di Viterbo. La signoria dei suoi membri più importanti si estese in un vasto territorio che comprendeva Civitavecchia, Tarquinia, Bolsena, Orvieto, Todi, Narni, Amelia e diversi castelli minori, avendo il suo fulcro a Viterbo, nelle rocche intorno alla via Cassia e sui monti Cimini, presso il lago di Vico. Di origini incerte, forse proveniente dal suburbio viterbese, o forse discendente dai duchi di Spoleto o da Arnolfo, gastaldo di Temi, a partire da Pietro di Vico, nel 965, molti dei suoi esponenti, per circa tre secoli saranno investiti della carica di prefetto di Roma, da cui sono noti anche come Prefetti o Prefetteschi, Questa famiglia si stabilì nei territori della Tuscia e nei territori del Patrimonio di San Pietro. Inizialmente dominatori della valle Tiberina e dei territori intorno al lago che porta il loro nome, i Di Vico nel XIV secolo estesero il loro potere su molte importanti città del Patrimonio di San Pietro in Tuscia: Orvieto, Civitavecchia, Vetralla (nella cui chiesa di San Francesco si trova il sarcofago di Briobris Di Vico), Soriano nel Cimino, Corneto, Bagnoregio e Ronciglione (che era stata fondata da loro). I Di Vico, furono con vicende alterne governatori fino al 1435 anno della morte dell’ultimo discendente. Dalla prima metà del 1300 furono anche Prefetti di Viterbo. Nel X secolo Pietro rivendicò come diritto ereditario la carica di Prefetto di Roma e fu a capo della rivolta contro Papa Giovanni XIII, al soglio dal 965 al 972. Nel 1138, un altro Pietro Di Vico, si alleò con l’Imperatore Federico Barbarossa e l’Antipapa Vittore IV contro Papa Innocenzo II, che fu Papa dal 1130 al 1143, alla fine però Pietro passò dalla parte del Papa ed ottenne oltre al risarcimento per i danni subiti dalla sua casa di Viterbo durante gli scontri avvenuti in città a causa di Arnaldo da Brescia ed anche per questo ottenne in cambio possedimenti e privilegi, e tra questi la conferma della carica di Prefetto, che il Papa Alessandro III al soglio dal 1159 al 1181 passò anche al figlio Giovanni I. Questi appoggiò il Papa Alessandro IV, al soglio dal 1254 al 1261, e vennero confermati anche al figlio Pietro IV da Papa Clemente IV, al soglio dal 1265 al 1268. Poi dal XIV secolo la famiglia tornò a parteggiare per l’Impero. In quel periodo a Viterbo vi erano continuamente delle lotte tra Guelfi e Ghibellini , i Ghibellini che erano per l’impero e tra questi i Di Vico appoggiarono i Tignosi, contro i Guelfi a favore del Papa della famiglia Gatti. Nel 1329 Faziolo Di Vico, figlio di Manfredo Di Vico, fu nominato Signore di Viterbo al posto di Silvestro de' Gatti, deposto dall'imperatore Ludovico IV. Il governo della città rimase saldamente nelle mani dei Di Vico anche dopo la morte di Faziolo, avvenuta nel 1338. Prese quindi il potere su Viterbo, il fratello Giovanni V Di Vico, il più illustre e spregiudicato della famiglia. Questi, approfittando della cattività avignonese, divenne Signore di Viterbo, Orvieto e Civitavecchia, riuscendo a governare su gran parte della Tuscia occupando militarmente Viterbo, Vetralla, Corneto, Bagnoregio, e Bolsena. La sua tirannia durerà sino all'intervento del cardinale Egidio Albornoz, uno dei Cardinali guerrieri che non esitarono a ricorrere alla spada per affermare il potere della Chiesa. Nel 1354 Giovanni Di Vico venne sconfitto. Si infranse così il suo progetto di creare un regno autonomo all'interno del Patrimonio di San Pietro. Dopo qualche tempo, quando papa Urbano V fece ritorno ad Avignone, Viterbo tornò nuovamente sotto i Di Vico. Quell'anno, infatti, Francesco riuscì a farsi proclamare Signore. Dopo la sua elezione fece abbattere la Rocca, simbolo del potere pontificio, ed incendiare lo Statuto comunale del 1251, emblema dei diritti dei cittadini viterbesi. Francesco Castelli di Vico fu ucciso l'8 maggio 1387 durante una sommossa popolare fomentata dal cardinale Tommaso Orsini. Viterbo fu retta per un breve periodo da Giovanni VI, padre di Francesco, fino a quando non venne ucciso anche lui, in un complotto nel 1392. Nel 1395 la città ed i suoi territori passarono nuovamente sotto il governo pontificio, ma la famiglia dei Castelli di Vico fu nuovamente protagonista delle lotte intestine che dilaniarono Viterbo e la Tuscia, fino a quando un altro Cardinale di ferro, Giovanni Maria Vitelleschi, con l'aiuto di Everso degli Anguillara, sconfisse e fece decapitare, nell'agosto del 1435, Giacomo, l'ultimo prefetto della famiglia, che si era alleato con i Colonna contro papa Eugenio IV al soglio dal 1431al 1447. Con lui si estinse il ramo principale della famiglia dei Castelli di Vico Fotografie Torre di Vico via San Lorenzo Viterbo centro storico Torre di Vico, via San Lorenzo Viterbo centro storico, foto Anna Zelli Torre di Vico, via San Lorenzo Viterbo centro storico, foto Anna Zelli Torre di Vico, via San Lorenzo Viterbo centro storico, foto Anna Zelli Foto ed informazioni delle Torri in zona via San Lorenzo Viterbo
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