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SAN GIOVANNI BATTISTA
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San Giovanni Battista

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San Giovanni, detto il Battista, vita opere storia, a Viterbo gli è dedicata la chiesa di San Giovanni Battista del Gonfalone, su via La Fontaine, fu il primo Apostolo di Gesù e l’ultimo profeta dell’Antico Testamento. Il nome Giovanni in ebraico Iehóhanan significa: “Giovanni il Precursore”,riconosciuto come il più grande dei Profeti,  nacque ad Ain Karim, tra il 29 e  il 32 , un villaggio vicino a Gerusalemme, è stato un asceta proveniente da una storica famiglia sacerdotale ebraica.  Ad Ain Karim, esistono due santuari del VI secolo uno dedicato alla Visitazione e l’altro alla Natività.  La madre di Giovanni, Elisabetta discendeva da Aronne, era moglie di Zaccaria, sacerdote della classe di Abia. I due coniugi erano ormai di età avanzata quando Zaccaria, mentre svolgeva il suo servizio nel Tempio di Gerusalemme, ebbe la visione di un angelo che gli annunciò la prossima nascita di un figlio, fino a quel momento non ne avevano avuti. Poiché Zaccaria non gli credette perché la moglie Elisabetta era gia anziana, l'angelo lo fece diventare muto fino a che il suo annuncio non si fosse adempiuto. Zaccaria riacquistò la parola solo dopo che il bambino fu nato e, durante il rito della circoncisione, gli fu imposto il nome di Giovanni, come l'angelo aveva ordinato. Al sesto mese di gravidanza, Elisabetta ricevette la visita di Maria, che nel corso dell'Annunciazione era stata avvertita che anche la sua parente era incinta. All'udire il saluto di Maria, Elisabetta "fu piena di Spirito Santo" e riconobbe Maria come la madre del Salvatore. Maria rispose intonando l'inno del Magnificat. Questo episodio è ricordato nella dottrina cristiana come la "Visitazione". la Chiesa Ortodossa venera Elisabetta e Maria come figlie di sorelle, Esmerìa ed Anna, e quindi Giovanni Battista come cugino di secondo grado di Gesù.   L’immagine di San Giovanni è stata lungamente rappresentata ed è presente in moltissime chiese con una pelle di animale ed un bastone a forma di croce. La sua vita viene raccontata nel Vangelo di Luca, crebbe retto e pio come lo erano stati i suoi avi sacerdoti, già carico di responsabilità che gli derivavano dalle parole profetiche dell'Arcangelo Gabriele quando descrisse le sue virtù, del suo essere "pieno di Spirito Santo", operatore di conversioni in Israele, precursore del Signore con lo spirito e la forza di Elia. Quando fu adulto Giovanni, conscio della sua missione, si ritirò a condurre la dura vita dell’asceta nel deserto: portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi e il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.,Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio (28-29 d.C.), iniziò la sua missione lungo il fiume Giordano; con l’annuncio dell’avvento del regno messianico ormai vicino, esortava alla conversione e predicava la penitenza. Andavano ad ascoltarlo da tutta la regione del Giordano, dalla Giudea e da Gerusalemme, era considerato un profeta, e per liberare le persone dai peccati, in segno di purificazione e di rinascita, le immergeva nelle acque del fiume. Per questo Giovanni è chiamato anche il Battista, ovvero colui che battezza. Anche i soldati del Re Antipa andavano da Giovanni a chiedere consiglio, e molti pensavano che fosse lui il Messia, ma lui rispondeva che era solo un Precursore, che il Messia era già in mezzo a loro, ma non era lui. Quando Gesù si fece battezzare da Giovanni. in tale occasione egli additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Vangelo secondo Giovanni 1, 29). Nello stesso tempo, dal cielo si udì una voce: “questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo!” (Marco 1:1-8) Gesù nel frattempo aveva iniziato la sua predicazione: aveva formato il gruppo degli apostoli e discepoli ed era seguito da una gran folla e Giovanni, che aveva predicato proprio per preparare un popolo degno, che accogliesse Gesù e il suo messaggio di Redenzione, confidava ai suoi discepoli “Ora la mia gioia è completa. Egli deve crescere e io invece diminuire”, sottintendendo con ciò la fine della sua missione. In quel tempo governava in Israele il re Erode Antipa il quale conviveva con la moglie divorziata da suo fratello, la bella Erodiade, vivendo in aperto contrasto con la legge ebraica, perchè per il Libro Sacro, la “Torah”, il divorzio di Erodiade non era ammissibile dato che dal matrimonio era nata una figlia, Salomè. Giovanni rimproverava il Re per questo scandalo pubblico e per la sua condotta e soprattutto si inimicò Erodiade la sua concubina che voleva Giovanni morto. Erode lo fece arrestare  ma lo teneva in buona considerazione, vigilando su lui e ascoltando le sue parole, considerandolo uomo giusto e santo. Un giorno, il re per festeggiare il suo compleanno diede un banchetto  invitando tutte le persone più importanti della Galilea, in quella occasione Erodiade fece ballare Salomè, la figlia, la sua esibizione piacque molto al re ed ai commensali, per cui disse alla ragazza: “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”. La giovane Salomé chiese consiglio alla madre che, non aspettava altro, e le suggerì di chiedere la testa del Battista. Erode si rattristò a questa richiesta, ma per il giuramento fatto davanti a tutti non potè rifiutare e ordinò alle guardie che gli fosse portata la testa di Giovanni.  Il Battista fu decapitato e la sua testa fu portata su un vassoio e data alla ragazza che la diede alla madre soddisfatta della sua vendetta. I discepoli di Giovanni, saputo del martirio, recuperarono il corpo, lo deposero  in un sepolcro che divenne oggetto di pellegrinaggio. . Per via della decapitazione è conosciuto anche come San Giovanni Decollato.Il suo culto si diffuse in tutto il mondo conosciuto di allora, sia in Oriente che in Occidente e a partire dalla Palestina si eressero innumerevoli Chiese e Battisteri a lui dedicati anche Gesù lo aveva definito, il più Grande. La Chiesa lo ricorda nella liturgia insieme a Maria sia nel giorno della morte il 29 Agosto che in quello della nascita il 24 giugno . Si discute molto sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastiche nel deserto, aspettavano l'avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di "conversione", da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui.  Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu ispirato dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione. Inoltre, L'unico luogo in cui si celebra un'apparizione di San Giovanni Battista, la seconda domenica di maggio, è la cittadina fluviale di Pontecorvo in provincia di Frosinone, in ricordo del miracoloso intervento di San Giovanni Battista in favore di un giovane contadino. Secondo la tradizione, il 14 aprile del 1137 Giovanni Mele, intento a lavorare il suo fondo sulla sponda sinistra del fiume Liri, fu tentato dal demonio. Seduto sulla sponda opposta, il diavolo, nelle sembianze di un nobile signore vestito elegantemente, offrì all'ingenuo villico una borsa (o, secondo altra versione, una coppa d'argento) piena di monete d'oro, invitandolo ad attraversare il fiume perché potesse prenderla. Il contadino, vinto dal desiderio di tanta ricchezza, che lo avrebbe affrancato per sempre dal duro lavoro dei campi, tentò di attraversare il fiume. Giunto però nel mezzo, dove l'acqua era più profonda, iniziò ad annegare. Sul punto di soccombere, si rivolse allora a San Giovanni Battista per essere salvato. Il santo ascoltò la supplica e apparve al giovane, che fu preso per una mano e tratto in salvo dalle acque del Liri. Nella tradizione popolare pontecorvese Giovanni Mele diventa per contrazione Camele e ancora oggi "camele" è epiteto vernacolare per indicare persona ingenua e credula. San Giovanni Battista, è il protettore, per via dell'abito di pelle di dromedario, che si cuciva da sé e della cintura, di sarti, pellicciai, conciatori di pelli; per l'agnello, dei cardatori di lana; per il banchetto di Erode che fu causa della sua morte, è patrono degli albergatori; er la spada del supplizio, di fabbricanti di coltelli, spade, forbici; per l'inno liturgico patrono dei cantori. In quanto colui che battezza, è protettore  dei trovatelli, che venivano abbandonati alle porte dei battisteri. Inoltre con il titolo di San Giovanni Decollato, è protettore delle confraternite che assistevano i condannati a morte, e protettore dei santi martiri decollati. Viene anche invocato, contro le calamità naturali quali terremoti, È anche patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta 

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San Giovanni Decollato opera del Caravaggio Michelangelo Merisi

san giovanni decollato a lui è dedicata una via a viterbo opera di Caravaggio

San Giovanni Decollato

Confraternita S.G. Decollato

confraternita San Giovanni Decollato al santo dedicata una chiesa ed una via a viterbo

Confraternita San G. Decollato o della Misericordia

Chiesa di San Giovanni Battista del Gonfalone via La Fontaine Viterbo

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Chiesa di San Giovanni Battista del del Gonfalone, via Cardinal la Fontaine

Via San Giovanni Decollato Viterbo

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 Via San Giovanni Decollato

Via Cardinal La Fontaine Viterbo

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via Cardinal la Fontaine

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