La Lettighetta:Viterbo, 
								i resti della Lettighetta, 
								zona Bagnaccio,probabilmente avanzi 
								di un mausoleo romano, 
								è una struttura cementizia che misura 9 metri 
								per 8 metri. E’ un esempio di di costruzione 
								romana a pianta quadrata, la cui forma ricorda 
								quella di una lettiga, da cui il nome. L‘interno 
								è a due piani e lungo la parte esterna corrono i 
								resti di una cornice in travertino ed i resti di 
								un fregio, il piano superiore forse era 
								sormontato da una volta a crociera, in base alla 
								tecnica costruttiva la datazione può essere 
								collocata tra il II e III secolo d.C. Il Camilli 
								nel 1824 fu il primo a darne una descrizione, e 
								secondo le sue indagini nella parte orientale 
								doveva esserci l’entrata cui si accedeva 
								mediante una gradinata ad un ripiano. Nel 1830 
								vennero eseguiti degli scavi che mostrarono la 
								parte dell’entrata interrata, insieme alla 
								gradinata e alle colonne, che risultano a 
								tutt’oggi sepolte. Nel XIX secolo si era pensato 
								che il rudere fosse un tempio dedicato a 
								Serapide, per via della zona chiamata
								Serpi, che si 
								voleva fosse una corruzione del termine 
								Serapide. Altri ritenevano che fosse una terma, 
								ma è più probabile che sia una struttura 
								sepolcrale, di età imperiale per il tipo di 
								tomba a camera e per il luogo ove è collocata, 
								ovvero lungo la via consolare Cassia.
								
								
								
								Ruderi nei pressi Lettighetta: 
								Viterbo, quasi a100 metri dalla Lettighetta
								zona Bagnaccio, sono visibili 
								altri ruderi di età romana, di cui si possono 
								vedere gli avanzi di 3 muri paralleli, 
								parzialmente interrati, alti 3 metri e lunghi 15 
								metri e con 1 metro di spessore. E’ probabile 
								che una volta a botte coprisse questi ambienti, 
								per via di una curvatura  nella parte superiore 
								delle pareti.  Vi sono anche 4 aperture di 1 
								metro distanti l’una dall’altra,  arcuate in 
								modo non perfetto,fanno pensare a delle 
								finestre. Per la costruzione in opera reticolata 
								irregolare e grossolana fanno si che la 
								datazione possa essere collegata al I secolo 
								d.C. Non si sa esattamente a cosa si riferiscano 
								questi ruderi, se ad una cisterna, o ad una terma, o alla famosa Villa Calvisiana, ma 
								nessuna queste ipotesi può essere certa.
								
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