ARCHITETTURA FASCISTA DI ROMA GUIDA TURISTICA DI ROMA INFORMAZIONI STORICHE ARTISTICHE TURISTICHE FOTO www.annazelli.com
|
|||||||||||||||||||||
|
architettura fascista di roma guida turistica di roma informazioni storiche artistiche turistiche foto di anna zelli
Guida Turistica
di Roma Informazioni
Storiche Artistiche Turistiche Culturali Foto di Roma Architettura Fascista di Roma Architettura Fascista a Roma, questo stile architettonico razionale si manifesta in Italia e soprattutto a Roma, durante la dittatura fascista, nel tentativo di conciliare la antica tradizione romana con una architettura di tipo moderno e funzionale. La dittatura fascista si instaura in Italia dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, e l'Italia benchè vittoriosa, uscì dalla guerra con una profondo crisi economica, vi era una diffusa crisi sociale e il malcontento e la protesta operaia sfociava in ripetuti scioperi, di questa situazione ne approfittò Benito Mussolini sostenuto anche dal Re Vittorio Emanuele III. Tra i simboli più ripetuti vi era il fascio littorio, che nella Roma antica era il simbolo dei magistrati formato da un insieme di verghe legate tra loro che venivano portati durante le cerimonie pubbliche da funzionari che precedevano i magistrati chiamati littori. Dopo l'Unità d'Italia il fascio littorio riaffiorò come simbolo di progresso delle forze politiche di sinistra, vi erano i Fasci dei lavoratori in Sicilia e i Fasci della Azione Rivoluzionaria del 1914. Il termine di fascio dopo il 1914 fu legato alla necessità di una unità nazionale al di sopra delle parti e fu preso a simbolo da Mussolini quando nel 1919 fondò i Fasci di combattimento. Durante il ventennio fascista dal 1926 al 1946 il fascio era l'emblema dello Stato Italiano. Il Fascismo fu un movimento politico ed un regime sul quale si appoggiò la dittatura di Benito Mussolini, sorse a Milano il 23 Marzo del 1919 con un programma di ispirazione socialista ma che ben presto si trasformò in un movimento di destra. A Roma nel 1921 durante un congresso si fondò il Partito Nazionale Fascista, le cui cariche direttive furono assegnate a funzionari chiamati Gerarchi. Con la marcia su Roma del 28 ottobre del 1922 si diede l'avvio alla dittatura di Benito Mussolini. L'organismo dirigente del partito era il Gran Consiglio del Fascismo, fondato nel dicembre del 1922, formato dalle maggiori cariche istituzionali dello Stato Italiano con funzioni deliberative e consultive. A garanzia del potere assoluto fu istituita la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, che era una organizzazione paramilitare che raccolse le squadre d'azione fasciste con compiti di polizia politica. Chiunque volesse svolgere un pubblico impiego era obbligato ad iscriversi al partito fascista, e contemporaneamente furono istituite varie associazioni di massa e tra queste la Gioventù Italiana del Littorio con finalità sportive, paramilitari che aveva come progetto quello di inquadrare politicamente la gioventù italiana. Fino agli otto anni c'erano i Figli della Lupa, ed i maschi a seconda dell'età erano divisi in Balilla, Avanguardisti e Giovani Fascisti, mentre le donne in Giovani Italiane e Giovani Fasciste. Fortunatamente l'organizzazione venne sciolta nel 1943. La dittatura personale di Benito Mussolini eliminò ben presso i diritti civili, come la libertà di stampa e di opinione, fino ad arrivare alle leggi razziali contro gli ebrei. Tutto il potere era nelle mani di Benito Mussolini e del Partito Nazionale Fascista, e anche l'architettura risente della situazione politica. Il rigore razionalista fascista oltre a risolvere i problemi di edilizia di massa cercò di connettere la forma alla funzione, utilizzando elementi squadrati, ripetitivi e riducendo il tutto all'essenziale, fatto di linee, angoli retti, volumi netti e squadrati. Si voleva una architettura sganciata totalmente dal passato, che fosse espressione della politica celebrativa e a carattere propagandistico. E questo avvenne non solo nella dittatura italiana, ma anche in quella tedesca e in quella stalinista. Questo tipo di architettura è privo di qualsiasi elemento figurativo, una sorta di produzione in serie e ripetitiva, che ritroviamo simile nella maggior parte delle opere di edilizia pubblica italiana di epoca fascista. Il regime fascista diede l'avvio alla progettazione di nuove aree urbane come l'EUR a Roma, a nuove città come Littoria, l'attuale Latina, alcune di queste opere hanno come unico intento quello propagandistico, che hanno portato anche e soprattutto a Roma a colossali scempi, come la distruzione della spina di Borgo per l'edificazione di via della Conciliazione, e la distruzione di parte del tessuto storico ed urbanistico per l'edificazione della via dei Fori Imperiali. Gli edifici del periodo fascista hanno un aspetto grandioso, ma gelido, vi fu l'utilizzo di lastre di marmo piane, geometriche e ripetitive alle facciate dei palazzi, le forme del cubo, del parallelepipedo e del cilindro si ripetono, spiccano il bianco il nero e l'assenza di decorazioni. Dalla ripetitività dei volumi e delle forme si passa allo stupore propagandistico del monumentalismo, all'impatto scenografico, alle proporzioni enormi. Tra gli architetti monumentalisti ricordiamo Marcello Piacentini, la cui opera più prestigiosa fu il monumentale Palazzo Giustizia a Milano. Lo stile Mussoliniano, si differenzia dagli stili delle altre dittature dell'epoca, quella nazista e quella comunista, per l'utilizzo del travertino, dei mattoni e del marmo, e per l'aggiunta in alcune opere di statue, di bassorilievi, e di mosaici che rimandavano al gusto glorioso della romanità antica. La maggiori tendenze architettoniche del periodo fascista cono il razionalismo funzionale ed il classicismo neo-romano. Possiamo vederli nell'edificio della Posta a via Marmorata a Roma, opera del 1935 di Mario De Renzi e Adalberto Libera, o al complesso del Dopolavoro a via di Porta Portese, o al palazzo dei Congressi all'EUR, del 1938 opera di Adalberto Libera che è considerato il capolavoro del modernismo. Fino al complesso sportivo monumentale del Foro Mussolini oggi Foro Italico, opera di Enrico del Debbio del 1932. La tendenza architettonica fascista è anche testimoniata da palazzi con maestose colonne e archi di travertino, sul modello del Colosseo, tra questi il palazzo della Civiltà Italiana del Lavoro a Roma, opera di Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno la Padula, Mario Romano sotto la direzione di Marcello Piacentino del 1938. Le facciate laterali della Stazione Termini a Roma opera di Angiolo Mazzoni del 1938-39, o la via della Conciliazione opera di Marcello Piacentini e di Spaccarelli del 1938-1950. La chiesa di San Pietro e Paolo all'EUR opera di Arnaldo Foschini del 1937-1941, che rispetta la croce greca, dominata da una grande cupola di ispirazione rinascimentale. Anche le statue dell'epoca fascista, sono di ispirazione neo-romana, rinascimentale e neo-classica. Architettura Fascista del Rione Monti, Roma, clicca sulle foto e vedrai le fotografie e le informazioni storiche e artistiche degli esempi di architettura fascista nel rione, come la lapide fascista ai caduti della Prima Guerra Mondiale a via della Madonna dei Monti, il Mercato rionale di via Baccina, la via dei Fori Imperiali, e le fontanelle fasciste del parco del colle Oppio.
Fotografie
Architettura Fascista Rione Monti a Roma
torna Architettura Fascista di Roma - Guida Turistica di Roma Architettura Fascista Roma - Guida turistica di Roma
Tutte le Foto sono di proprietà di
Anna Zelli
|
|
|||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||
Anna Zelli A.Z. Arte Cultura Novità Idee
potete contribuire gratuitamente con le vostre idee : mandate una mail |
Copyright dal 2011
tutte le foto e i
contenuti del sito sono di proprietà esclusiva
è vietata qualsiasi riproduzione e copia del sito e delle immagini
torna
Guida Turistica di Roma - Itinerari Turistici di Roma - Guida Turistica del Vaticano - Home Page
Guida turistica di Roma - Itinerari Turistici Roma - Guida turistica Città del Vaticano - Home Page