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Santa Rosa Viterbo

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Via di Santa Rosa , Viterbo, centro storico, Si accede a via Santa Rosa, da via delle Rose, da piazza Giuseppe Verdi, da via Casa di Santa Rosa, dal Largo Facchini di Santa Rosa e da via Chiusa.La via va da piazza Giuseppe Verdi dove c'è il Teatro dell'Unione, alla Chiesa Santuario di Santa Rosa. All'inizio della via lato piazza Verdi all'angolo c'è una bella edicola raffigurante Santa Rosa. Lungo la via si vede il Monastero delle Clarisse di Santa Rosa e il campanile del Monastero di Santa Rosa.In fondo alla via c'è il Largo Facchini di Santa Rosa e la chiesa. E' in questa chiesa che si conclude il percorso della macchina di Santa Rosa, trasportata a spalle dai facchini di Viterbo, evento che si svolge ogni anno la sera del 3 settembre. La Macchina di Santa Rosa parte da piazza San Sisto, dalla omonima chiesa. Concluso il percorso per una settimana la Macchina di Santa Rosa rimane al Largo dei Facchini di Santa Rosa. Su via Santa Rosa si vede all'inizio sulla destra un arco, è una via senza uscita e privata, che presenta degli archi, scalinate e profferli.

Chiesa Santuario Santa Rosa

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Chiesa Santuario Santa Rosa

Chiesa Santuario di Santa Rosa, in fondo a via di Santa Rosa, si affaccia sul Largo Facchini di Santa Rosa, Viterbo, questa chiesa in origine era intitolata a San Damiano, risale al 1230. in origine era piuttosto modesta ed aveva un portico antistante. Subì rifacimenti ed ampliamenti, man mano che si radicava il culto di Santa Rosa. Benozzo Gozzoli nel 1453 dipinse un affresco sulle pareti raccontando la vita ed i miracoli della Santa, questi però vennero distrutti in un successivo rifacimento della chiesa del 1632, oggi restano solo delle copie fatte dal pittore seicentesco Francesco Sabatini con la tecnica dell'acquarello e conservate nel Museo Civico di Viterbo. L'attuale chiesa è stata ricostruita e consacrata nel 1850, in stile neoclassico, è annessa all'adiacente convento delle Clarisse. Nel 1913 fu aggiunta la cupola, su progetto dell'architetto Arnaldo Foschini, rivestita di maioliche, in seguito occultate da un rivestimento in piombo.Entrando nella chiesa a destra c'è l'altare del Crocefisso, e subito dopo l'edicola, qui è custodita la tomba della santa, che giace all'interno da un'urna di bronzo dorato, affiancata da due angeli in preghiera, risale al 1699, il corpo di Santa Rosa, si presenta pressoché intatto dopo quasi 8 secoli, rivestito da una tonaca di seta che periodicamente le suore del vicino monastero sostituiscono con una nuova.Quest'urna fu fatta costruire dalle monache nel 1699 da Giovanni Giardini da Forlì, argentiere della casa reale d’Inghilterra. Attualmente il monastero è custodito dalle Suore Francescane Alcantarine, congregazione fondata nel 1870 e attiva pastoralmente nella cura dei più poveri e nell’annuncio del Vangelo. In questa Chiesa si ammira anche il polittico del maestro viterbese Francesco d'Antonio da Viterbo, che raffigura la Madonna in trono col Bambino, tra le Sante Rosa e Caterina d'Alessandria; nelle cuspidi, nei pilastri laterali e nella predella sono raffigurati altri santi e sante. Una lapide in fondo alla navata di destra ricorda la consacrazione della chiesa, avvenuta il 25 agosto 1850. Nella chiesa è pure conservata la tomba di Mario Fani, fondatore della Gioventù italiana di Azione Cattolica e morto nel 1869. Annessi alla chiesa sono il Monastero e la casa della Santa, che la tradizione vuole che qui fosse nata e vissuta. Viterbo onora la sua Santa e Patrona ogni anno, il 3 settembre, con il tradizionale trasporto della macchina di Santa Rosa, e la conclusione di questo pio tragitto avviene nel piazzale antistante la Chiesa di Santa Rosa.

Edicola sacra Santa Rosa

edicola sacra a santa rosa via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Edicola sacra dedicata alla Santa

Edicola sacra, raffigurante Santa Rosa tra piazza Verdi e via Santa Rosa.

Stemma Chiesa Santuario S. Rosa

stemma chiesa di santa rosa largo facchini di santa rosa info foto anna zelli

Stemma Chiesa Santa Rosa

Stemma Chiesa di Santa Rosa, lo si vede sulla facciata della chiesa stessa, è un grande stemma.

Cupola Chiesa Santuario S. Rosa

cupola chiesa di santa rosa largo facchini di santa rosa

Cupola Chiesa Santa Rosa

Cupola Chiesa di Santa Rosa, Largo facchini di Santa Rosa, nella metà dell’Ottocento la chiesa fu ricostruita in stile neoclassico; nel 1913 fu aggiunta la cupola, su progetto dell’architetto Arnaldo Foschini, rivestita di maioliche, in seguito occultate da un rivestimento in piombo.

Monastero delle Clarisse

monastero delle clarisse santa rosa largo facchini di santa rosa viterbo info e foto anna zelli

monastero delle Claarisse

Il Monastero delle Clarisse di Santa Rosa, Patrona di Viterbo, nel centro storico, è annesso al Santuario di Santa Rosa, è in via Santa Rosa e Largo Facchini di Santa Rosa, da un documento del 1235, viene  datata  la nascita del monastero di Santa Maria, per le recluse che portavano il nome inizialmente di San Damiano d'Assisi. Questo monastero venne edificato presso le mura della città nella zona di Porta San Marco. Qui c'erano anche i ruderi del palazzo di Federico II e probabilmente parte di quelle mura divennero le mura del monastero. Il monastero poi venne chiamato di Santa Maria, e nel 1322 divenne monastero di Santa Rosa, San Francesco chiamava queste monache, anche Dame, e volle che fossero povere dame. Furono anche chiamate Damianite o recluse di San Damiano con riferimento al primo chiostro che San Francesco preparò per Santa Chiara, poi nel 1263 furono dette dell'ordine di Santa Chiara o Clarisse, denominazione che è arrivata fino ad oggi, come clarisse del monastero di Santa Rosa. L'ordine di Santa Chiara è sorto nel 1211 ai piedi della Madonna, nella cappella di Santa Maria degli Angeli, detta la Porziuncola, in Assisi. Fu li che San Francesco attese Chiara la sera della domenica delle Palme le tagliò i capelli e le impose il velo.

Scalinata Santuario Santa Rosa

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Gradinata Chiesa di Santa Rosa

Scalinata chiesa di Santa Rosa, che immette all'ingresso della chiesa.

Scalinata Facchini Santa Rosa

scalinata largo facchini di santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Scalinata a Largo Facchini di Santa Rosa

Scalinata tra Largo Facchini di Santa Rosa e via Santa Rosa la gradinata porta verso la via San Marco e da qui a piazza Verdi.

Museo casa Santa Rosa

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Museo Santa Rosa

Museo Monastero e casa di Santa Rosa, Viterbo, centro storico,  la casa si trova in via casa di Santa Rosa, Viterbo, centro storico, la Santa era una terziaria francescana, visse con i propri genitori in una casa molto modesta e situata proprio vicino al Monastero delle Clarisse tutt'ora esistente, in via di Santa Rosa, e al Santuario a lei dedicato. Oggi questo edificio è anche un museo, visitabile. Rosa cercò inutilmente di entrare nel convento delle Clarisse, ma da viva non vi riuscì, essendo nata in una famiglia povera, il permesso le venne negato, ma il corpo, però, poi, da morta riposa proprio nel luogo dove avrebbe voluto stare da viva : dentro al convento delle Clarisse. Sulle mura esterne di questo antico edificio vi leggiamo “Qui nacque visse e morì la gloriosa vergine Santa Rosa”. La casa molto umile, aveva un angolo destinato alle provviste che erano costituite dal raccolto ottenuto dal duro lavoro dei campi. Sembra che i genitori della Santa possedessero come aiuto un asino. Quella di Santa Rosa era si una famiglia povera, ma in grado di fare la carità ai bisognosi. I genitori della Santa erano cattolici e molto devoti, e quindi educarono la bambina all’amore a al rispetto di Dio, secondo gli insegnamenti di San Francesco d’Assisi. Adiacente alla casa si trova anche la struttura monastica di Santa Rosa che sorse ad opera di papa Innocenzo III per ospitare un gruppo di pie donne viterbesi che si erano ritirate sul colle San Marco a vivere secondo le regole francescane. Da quel momento la struttura, trovandosi sulla via Francigena, divenne un punto di incontro e di passaggio per i pellegrini diretti a Roma. Oltre al monastero e alla casa, qui si trova anche la Chiesa dedicata alla Santa e Santuario che ospita, dal 1253, il corpo incorrotto di Santa Rosa. Presso il complesso monastico di Santa Rosa da Viterbo vi è uno spazio espositivo riguardante, innanzitutto, la tradizione e il culto di Santa Rosa, è possibile visitare la chiesa e la casa della santa che insieme al monastero di clausura che rappresentano di per sé un'insieme monumentale di elevata importanza storica oltre che un importante luogo che raccoglie numerose testimonianze religiose, paramenti ed arredi sacri, calici, reliquiari, candelieri,  numerosi sono anche gli ex-voto dipinti su tela, su tavoletta o in forma di bozzetti, raffiguranti la vita di Santa Rosa. Il corpo incorrotto di Santa Rosa si trova dietro una grande cancellata in ferro ed è racchiuso in un’urna fatta costruire dalle monache nel 1699 da Giovanni Giardini da Forlì, argentiere della casa reale d’Inghilterra. Oggi per aprire l'urna dove è custodito il corpo servono due chiavi. Una in possesso della badessa e l'altra della suora più anziana. Le monache, custodi del Sacro Corpo, vi vivono in clausura fin dai primi tempi, adottando come forma di vita la regola di Chiara d’Assisi.

Santa Rosa

viterbo santa rosa patrona della città

Santa Rosa Viterbo

Santa Rosa di Viterbo, storia, le vicende di Santa Rosa, ci sono state tramandate da tre fonti principali: La Vita I, redatta alla metà del XIII secolo e conservata presso l'archivio del monastero delle Clarisse di Santa Rosa, la Vita II, inserita negli atti del processo di canonizzazione avviato da Papa Callisto III nel 1457, la Vita III, e Vita Miracula et Missa propria Sanctae Rosae ordinis fratum minorum e databile tra il 1510 e il 1530. Sul giorno della nascita non ci sono certezze, figlia di Giovanni e Caterina, semplici e poveri agricoltori, si data la sua nascita nel 1233, nel quartiere di Santa Maria del Poggio,  e muore il 6 marzo del 1251, all’età di 18 anni. Fu una terziaria francescana, venerata come Santa dalla Chiesa Cattolica, fu canonizzata nel 1457. La santa è rappresentata con una corona di rose che le cinge il capo, a Viterbo e nei dintorni si trovano numerose sue raffigurazioni, per lo più in abiti dell'ordine francescano e sempre con una corona di rose sul capo. Sempre a Viterbo c’è il Santuario a lei dedicato e la sua festa ricorre il 4 di settembre. Fin da bambina mostra una profonda dedizione alla contemplazione, alla preghiera e all’aiuto ai poveri, che la portano anche a sottoporsi a numerosi digiuni e privazioni. Si racconta che già da bambina operasse dei miracoli, tra questi, la trasformazione del pane in rose, e il miracolo della brocca risanata. Il 21 giugno del 1250, durante la sua malattia, dovuta ai numerosi digiuni, le apparvero persone defunte vissute molto tempo prima della sua nascita, il 22 giugno chiese alla madre qualcosa da mangiare, prima di iniziare un ulteriore digiuno in onore di San Giovanni Battista, il 23 giugno si gettò nuda a terra, comunicando alla madre che avrebbe rinunciato ai beni terreni, secondo il volere della Madonna, ordinò che le tagliassero i capelli, e si vestì con il cingolo e la tonaca tipica dell’ordine dei francescani, il cingolo è una sorta di cintura fatta di corda che cinge alla vita la tonaca, il 25 giugno la santa percorre cosi vestita, le vie di Viterbo, esortando alla preghiera e alla conversione i suoi concittadini e  recando con se una croce ed un dittico, un dipinto su tavola formato da due parti, unite tra loro a forma di libro, tramite una cerniera, raffigurante il Salvatore. Le apparvero il Crocifisso e la Rosa, e allora la Santa iniziò a flagellarsi in segno di partecipazione alle sofferenze patite da Cristo. La santa voleva essere portata in chiesa, ma un uomo mosso a compassione per i suoi tormenti e ferite, la condusse a casa, qui la santa continuò a martoriarsi per 3 giorni, durante i quali le apparve il Signore che le profetizzò che da quella povera stanza in cui viveva sarebbe sorto il monastero delle Clarisse di San Damiano. Ripresasi dalle sofferenze la santa continuò nei giorni successivi il suo apostolato per le vie di Viterbo, e a dispetto dei numerosi ghibellini ed eretici, intraprese una fervente campagna a favore della Chiesa di Roma. Questo suo fervente attivismo religioso, le attirò le ostilità dell’autorità imperiale, che nel dicembre del 1250 ordinarono, su decisione del Podestà di Bovolo,  l’allontanamento  dalla città di Viterbo sia della Santa che dei genitori. In questo esilio forzato, la santa proseguì in pellegrinaggio il suo apostolato e giunse a Soriano, dove compì il miracolo della restituzione della vista ad una bimba cieca, e sempre a Soriano predisse la morte di Federico II. Giunta a Vitorchiano la santa compì il miracolo di uscire illesa dalle fiamme e attraverso questo convertì una eretica. Poco dopo morì l’imperatore, come lei aveva predetto, e tutte le sue opere miracolose le fecero acquisire la fama di profetessa, permettendole di tornare a Viterbo. La santa avrebbe voluto entrare nell’ordine delle Clarisse, ma per i suoi coinvolgimenti politici non venne accettata, a quel punto la santa profetizzo che il suo corpo rifiutato da vivo dalle clarisse sarebbe rimasto li da morto. Dopo una guarigione miracolosa entrò nel terz'ordine francescano. Predicò accanitamente contro i catari, aizzati da Federico II contro il Papa, e prese una forte posizione in difesa del pontefice nella lotta fra Guelfi e Ghibellini. Santa Rosa morì il 6 marzo del 1251 e fu sepolta nel cimitero della chiesa di Santa Maria del Poggio, detta della “Crocetta”, che era la sua parrocchia natale. Il culto di Santa Rosa, santa già in vita, ebbe inizio subito dopo la sua morte, infatti con una bolla di papa Innocenzo IV del 25 novembre 1252 si diede inizio alla sua canonizzazione. La salma sepolta sotto terra, venne traslata incorrotta il 4 settembre del 1258, da alcuni cardinali, alla presenza di papa Alessandro IV e portata nel monastero di San Damiano dove oggi c’è la chiesa di Santa Rosa, qui ancora oggi la salma è custodita e venerata. Durante il Trecento il culto della Santa si affievolì per riprendere all’elezione di papa Martino V, al soglio pontificio tra il 1417 e il 1431, in quanto molti pellegrini si recavano a Viterbo per onorare la santa dei miracoli, che avvennero anche dopo la sua morte. Infatti si racconta che il 6 marzo 1251, il giorno della morte della santa le campane abbiano suonato da sole per un giorno intero. Quando il corpo venne riesumato, ci fu il miracolo della rosa che indicò il punto esatto in cui si trovava il corpo sepolto direttamente nella terra e privo di bara della santa. Nel 1357 vi fu un incendio nel luogo in cui la santa era sepolta, bruciarono la cappella, la bara, i vestiti, ma il corpo della santa ne uscì integro. Nel monastero di Santa Rosa vi sono 41 ex voto, databili tra il XVII e il XIX secolo dove sono rappresentati alcuni miracoli della santa. vedi Santa Rosa Viterbo

Miracoli di Santa Rosa

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Miracoli di Santa Rosa

Miracoli di Santa Rosa, santa e patrona della città di Viterbo, si attribuiscono a Santa Rosa numerosi miracoli, tra questi, la trasformazione del pane in rose, che avvenne un giorno, quando Rosa messo da parte nel suo grembiule  qualche pezzo di pane risparmiato dal suo cibo quotidiano per donarlo ai poveri, prima di uscire da casa, venne fermata dal padre Giovanni, che era preoccupato per il suo stato di denutrizione, il padre le chiese cosa avesse con sé, e lei aperto il grembiule gli mostrò al posto del pane delle rose fresche e profumate. Un altro è quello della brocca risanata. Si racconta che un giorno, la Santa, che era alla fonte della chiesa di Santa Maria del Poggio, per prendere dell’acqua, vide che ad una bambina le era caduta la brocca, e che questa era andata in frantumi, la bambina  però, per non essere punita dai genitori voleva incolpare la santa del danno, ma la Santa incurante della bugia,  raccolti i cocci, diede la brocca integra alla bambina. Altro miracolo, è quello della gallina rubata: pare che un giorno una bambina rubasse una gallina alla madre di Santa, Rosa chiese alla piccola di restituirla ma questa prende ad insultarla, fu in quel momento che sulla guancia della bambina spuntarono delle piume di gallina, che scomparvero solo quando la gallina venne restituita. Rosa era molto cagionevole di salute, soprattutto perché le mancava lo sterno fin dalla nascita, e già questo fu un miracolo, perché di solito si muore entro i 3 anni e invece Rosa visse fino a 18 anni. Un giorno mentre Rosa stava a letto gravemente malata, le apparve la Madonna, che le disse che avrebbe dovuto indossare l’abito talare del Terzo Ordine Francescano  e diffondere il messaggio di Gesù, in quell’occasione si ebbe una repentina e  miracolosa guarigione. Un giorno Rosa mentre guardava fissamente il crocefisso, vide questo animarsi e sentì la voce di Gesù che le parlava, da allora predicò con maggiore forza. Poiché Santa Rosa era piccola di statura, un giorno, durante una predica, davanti ad una folla immensa, dal momento che non tutti potevano vederla, si mise sopra un masso, che si sollevò da terra e restò li sopra, sollevata,  fino alla fine della predica. Un giorno un eretico, durante una predica a Viterbo della Santa, per farle dispetto la urtò violentemente, ella gli  predisse come castigo che da li a tre giorni avrebbe avuto un segno sul suo corpo, ed infatti al terzo giorno all’eretico caddero tutti i peli del corpo, dalla testa ai piedi. Fu sempre Santa Rosa, nel 1243 a proteggere le mura della città di Viterbo e ad impedire all’esercito dell’imperatore Federico II di conquistare la città. Un altro miracolo, è quello della vista, che rida ad un cieco che la aveva implorata, lei gli ordinò di farsi il segno della croce e il ragazzo tornò a vedere. Un giorno, mentre Santa Rosa e la famiglia erano stati esiliati a Soriano, le apparve un angelo che le predisse la morte dell’Imperatore Federico II, cosa che poi si avverò. Quando era a Vitorchiano donò la vista con il segno della croce sugli occhi di una bimba cieca dalla nascita di nome Delicata. Santa Rosa, da viva, predisse anche che alla sua morte il suo corpo sarebbe entrato nel convento delle Clarisse , quel convento che non la volle mai da viva. La Santa che voleva essere seppellita nel monastero delle Clarisse apparve dopo morta in sogno a Papa Alessandro IV, il quale si adoperò affinchè il suo desiderio fosse esaudito.  Il 4 settembre 1258 il suo santo corpo, incorrotto, e tumulato nella terra da mesi, nella chiesa di Santa Maria del Poggio, oggi Chiesa della Crocetta, venne esumato,  e posto nel monastero. I presenti potettero riconoscere il punto esatto della sepoltura dalla presenza delle rose cresciute nel punto esatto della sepoltura. Un giorno la Santa apparve ad una monaca in sogno per predirle la pericolosa caduta del campanile . Nel 1367, una candela cadde nell’urna dove era conservato il corpo della Santa, tutto prende fuoco, gli ori e gli argenti che ornavano l’urna si ridussero alla forma liquida, ma miracolosamente il corpo della Santa fu tirato fuori intatto dalle monache. Nel 1419 Menico Di Marco muore a Viterbo. Fedele alla santa, la moglie Covella si reca davanti alla sua urna per invocare la grazia. Promette che farà dipingere il miracolo sulla cassa che chiude il suo corpo. Tornata a casa trova il marito vivo. Nel 1451 Rosa appare in sogno a due suore e rivela che “due vermi le rodono la spalla destra”. Le monache decidono di verificare subito la veridicità del sogno ma, scoperta la spalla di Rosa nessun verme appare. Entrando in chiesa, il giorno dopo, vedono che la parte destra della ferrata che protegge il corpo della santa era stata limata. Un giorno un uomo in viaggio verso la Spagna, un marinaio polacco, un certo Giovanni Discreconiowski, si imbatte in una tempesta. La nave affonda e solo Giovanni, raccomandatosi a santa Rosa, si salva. Il 16 novembre del 1455 si reca davanti all’urna della santa per renderle omaggio. Il 27 novembre del 1798 i francesi al comando del generale Kellerman mossero  d’assalto Viterbo a Porta Romana. Santa Rosa venne invocata e la città venne risparmiata, i viterbesi per ringraziare portarono al suo santuario le palle di cannone e le bombe inesplose. Un giorno, un tedesco in visita all’urna dove riposa Santa Rosa volendo portare con sé una reliquia, prega una monaca di donargli un’unghia, alla suora, che si rifiuta, offre delle monete d’oro. La religiosa taglia una delle unghie della mano destra. Il dito allora comincia a sanguinare e la monaca, disperata, chiede perdono alla santa. L’unghia ricresce e torna come prima. Da allora l’urna fu dotata di due chiavi. Una in possesso della badessa e l’altra della suora più anziana.

Museo Facchini Santa Rosa

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Museo Macchine di Santa Rosa

Museo Macchine di Santa Rosa Sodalizio dei Facchini, piazza San Pellegrino, Viterbo, fu aperto nel 1994, è ospitato in un palazzo che risale al XII o XIII secolo, il palazzo fu acquistato dal Comune di Viterbo e poi venne donato nel 1978  al Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, qui si trovano sia il Sodalizio dei Facchini che un piccolo Museo. Il museo si articola su due piani, al piano terra è possibile ammirare i modelli delle diverse Macchine di Santa Rosa che in grande furono utilizzati nelle processioni e trasportate dai facchini. Vi è anche la riproduzione di un antico modello risalente al 1690. Altri sono databili al XX secolo tra questi “Ali di Luce” ideato dall’architetto e facchino Raffaele Ascensi. Al primo piano è possibile assistere a dei filmati dei trasporti passati e recenti della Macchina di Santa Rosa. Mentre all’ultimo piano in una sala chiusa al pubblico vi è la sala consigliare del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa. Questa processione avviene ogni anno la sera del 3 settembre e consiste in un'alta struttura illuminata a forma di campanile che viene portata a spalla per le strette vie del centro storico medioevale di Viterbo, da circa 100 uomini, chiamati “Facchini di Santa Rosa”. Il trasporto trae le sue origini dalla solenne traslazione del corpo di Santa Rosa dalla chiesa di Santa Maria in Poggio oggi chiesa della Crocetta, dove era stata inizialmente sepolta la Santa, al monastero delle Povere Dame di San Damiano dove oggi si trova il santuario a Lei dedicato, la traslazione della santa fu voluta, nel 1258, da papa Alessandro IV. La Macchina di Santa Rosa è una struttura a forma di campanile, che viene realizzata in vari  materiali è alta quasi trenta metri e pesante più di 50 quintali, questa enorme e pesante struttura, la sera del 3 Settembre di ogni anno viene portata a spalla per le vie strette e ripide vie del centro storico di Viterbo da circa 100 uomini, detti "Facchini". Questa suggestiva processione è stata inserita  dall’Unesco tra le meraviglie del mondo. All’interno del museo sono visibili il modello di un baldacchino ligneo di foggia barocca, datato 1690, le sobrie strutture di tipo neoclassico, modelli dalle  linee ascensionali del revival gotico nell'Ottocento, per giungere, infine, alle interpretazioni in chiave moderna degli elementi stilistici tipici di Viterbo dei modelli più recenti

Sodalizio Facchini di Santa Rosa

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 Sodalizio Facchini di Santa Rosa

Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, via San Pellegrino, Viterbo,centro storico, i facchini, sono i portatori della Macchina di Santa Rosa, che si costituirono nel 1978 in Sodalizio , per organizzarsi al meglio e rendere più sicuro il trasporto della struttura. Nella storia vi furono molti incidenti drammatici che avvennero durante la processione. La sede del Sodalizio è in via del Pellegrino, nello stesso edificio dove c'è il Museo delle Macchine di Santa Rosa.

Macchina di Santa Rosa

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 Macchina di Santa Rosa

Macchina di Santa Rosa, la sera del 3 settembre di ogni anno, viene trasportata in processione, sulle spalle di cento robusti portatori, denominati Facchini, la Macchina di Santa Rosa, un campanile artistico illuminato, rinnovato ogni 5 anni, con un'altezza di 28 metri e del peso di circa 50 quintali, sormontato dalla statua della santa. La festa risale al 5 maggio 1512 data nella quale venne ufficializzata la festa in onore della santa. Una delle prime menzioni attestante un termine che indicasse il baldacchino processionale risale al 1664. quando con un miracolo della Santa Viterbo superò una terribile pestilenza, il popolo decise di fare ogni anno una solenne processione in onore e per ringraziamento a Santa Rosa. Perché la festa risultasse la più straordinaria possibile affidarono l’onere della organizzazione alle famiglie più ricche della città. Da considerano che a quell’epoca era già in uso a Viterbo fare il 14 di agosto una processione con una macchina per il Santissimo Salvatore, che veniva prelevato dalla chiesa di San Giuseppe,  con dodici facchini. Il primo modello della macchina di Santa Rosa risale al 1690, in stile barocco fu opera di Franceschini. Nel tempo la struttura della macchina assume una importanza tale che si pensa di installare una intelaiatura fissa per rendere più agevole la costruzione. Già nel 1735 la macchina di Santa Rosa superava quasi tutti i tetti. Nel corso degli anni il baldacchino è stato ingrandito e impreziosito acquisendo una sorta di monumentalità.

Festa di Santa Rosa

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Festa di Santa Rosa

La festa e il trasporto della Macchina di Santa Rosa, Santa e Patrona di Viterbo, centro storico : questa è la manifestazione viterbese per eccellenza, l’evento è dedicato alla Santa patrona della città, vissuta nel XIII secolo, traslata nel 1258, per volere di Papa Alessandro IV, dalla chiesa di Santa Maria del Poggio al Santuario, la cui memoria viene rievocata ogni anno, la sera del 3 settembre, con una processione unica al mondo, indescrivibile per la sua bellezza, spettacolarità ed emozione. Il trasporto della Macchina di Santa Rosa è diventato patrimonio immateriale dell’Unesco nel 2013 con l’ufficializzazione avvenuta durante l’ottava sessione del comitato intergovernativo che si è svolto a Baku, in Azerbaigian. Il trasporto si svolge nel centro storico di Viterbo la sera del 3 settembre di ogni anno,  si tratta di un monumentale trasporto di quella che si chiama “Macchina di Santa Rosa”, che consiste in una enorme struttura illuminata, alta 30 metri e del peso di 52 quintali circa, alla cui sommità vi è la statua della Santa. La Macchina viene portata a spalla, da 100 uomini,  i Facchini di Santa Rosa, eroi per un giorno, che dal 1978 si sono riuniti in sodalizio e si fregiano del titolo di Cavalieri di Santa Rosa Questa enorme torre, illuminata da fiaccole e luci elettriche, viene realizzata con una infrastruttura interna in metallo e materiali moderni come la vetroresina. La macchina è alta circa trenta metri e pesa oltre le cinque tonnellate. La sera del 3 settembre di ogni anno viene sollevata e portata a spalla per un percorso di poco più di un chilometro,lungo le vie e le piazze buie del centro di Viterbo, alcune vie sono anche molto strette. Il trasporto avviene tra ali di folla in delirio che assiste con l'animo sospeso tra emozione, gioia ed anche un certo timore. Qualsiasi descrizione è pressoché inutile in quanto nessuna parola o immagine può renderne l'idea se non assistere dal vivo al trasporto. All’inizio il baldacchino era di dimensioni più contenute, fino a diventare nei secoli sempre più colossale, ogni 5 anni, la struttura viene cambiata e ricostruita ex novo. La sera del 3 settembre è una serata particolare non solo per i viterbesi ma anche per i turisti che vi partecipano sempre più numerosi. Le persone di solito scendono in strada fin dal mattino per cercare di prendere i posti migliori dai quali vedere il passaggio della macchina. La mattina del 3 settembre i 100 facchini vestiti di bianco con fascia rossa in vita, prima pranzano e poi si recano in Comune dove ricevono il saluto delle autorità cittadine, poi vanno tutti e 100 insieme in visita a sette chiese del centro, infine si ritirano nel convento dei cappuccini, al Bosco S. Paolo ai Cappuccini, dove il capofacchino impartisce loro le ultime indicazioni sul trasporto. Verso le 20, i Facchini preceduti da una banda musicale che intona il loro inno, partendo dal Santuario di Santa Rosa , che si trova nei pressi di piazza del Teatro, percorrono a ritroso il tragitto della Macchina, acclamati dalla folla, al grido “Siamo tutti d’un sentimento !”, fino a raggiungere la chiesa di San Sisto, presso Porta Romana, accanto alla "mossa" che è il punto da dove parte il trasporto della Macchina, e punto dove questa viene assemblata nei giorni precedenti. Qui a San Sisto, dal Vescovo, viene impartita ai facchini e alla macchina la benedizione, detta in articulo mortis, che prepara i 100 uomini allo sforzo fisico che dovranno affrontare con la forza si fisica ma soprattutto con la forza della fede. I facchini si dividono in varie categorie in funzione della posizione che hanno e dei compiti che svolgono, ad esempio i "ciuffi" prendono il nome dal caratteristico copricapo in cuoio che protegge la nuca agli uomini posizionati nelle nove file interne poste direttamente sotto la macchina, mentre le "spallette" e le "stanghette" sono i facchini occupanti le file esterne, quelle laterali, anteriori e posteriori. Tutti insieme, dopo la benedizione vanno a prendere posto sotto le travi che si trovano alla base della Macchina e si posizionano, ognuno al posto assegnato, subito dopo l’ordine impartito loro dal capo facchino, che grida: "Sotto col ciuffo e fermi!", "Sollevate e fermi !" e quindi "Per Santa Rosa, avanti!" e così si da l’avvio al difficile percorso. Fino al 2014 le soste erano 5, ora sono state portate a 7, per la modifica su via Marconi. Tutto il trasporto è seguito dai sbandieratori e dalla banda.  Al termine, il percorso più difficile e faticoso, e non privo di rischi, è quello della ripida salita che conduce al Santuario, questa salita viene fatta a passo di corsa dai facchini, con l'aiuto di corde anteriori e di travi dette "leve" che sostengono sia anteriormente che posteriormente la macchina. Quando la gigantesca torcia splendente è posata sui cavalletti di sostegno, di fronte al Santuario, il percorso termina con le grida di trionfo dell’intera città e i fuochi d’artificio. La Macchina di Santa Rosa rimane esposta per alcuni giorni successivi al 3 settembre, e l'urna dove è custodito il corpo della Santa viene in quei giorni visitata da migliaia di fedeli. L’amministrazione comunale di Viterbo, mette a disposizione dei fedeli posti a sedere sulle tribune appositamente montate per l’evento, e il noleggio di sedie. Dal 2015 la nuova macchina realizzata dall’architetto Ascenzi si chiama “Gloria”.

Giorgio Capitani Regista

lapide a giorgio capitani via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Giorgio Capitani Regista

Giorgio Capitani , a lui è dedicata una lapide in ricordo a via Santa Rosa Viterbo, regista è nato a Parigi, il 29 dicembre 1927, è morto a Viterbo, il 25 marzo 2017 è stato un regista, sceneggiatore e attore italiano. Non ancora diciannovenne, si forma collaborando a film di cassetta a basso costo che gli forniscono le basi per cominciare a dirigere in proprio a partire dai primi anni cinquanta. Realizza melodrammi e film di genere, prima di passare alla commedia all'italiana con titoli quali L'arcangelo (1969), Pane, burro e marmellata (1977), Vai avanti tu che mi vien da ridere (1982) e Missione eroica - I pompieri 2 (1987). Lo si ricorda anche per la serie Il Maresciallo Rocca. Ha diretto numerosi film di successo. E’ morto  il 25 marzo 2017 a Viterbo, dove visse negli ultimi anni, presso l'ospedale di Belcolle all'età di 89 anni. I funerali si sono svolti il 27 marzo, a Viterbo, nella chiesa di Santa Rosa hanno visto la partecipazione di moltissimi viterbesi e di molte autorità della città; il pomeriggio dello stesso giorno, la salma è stata trasferita a Roma, dove è stata celebrata, alle 15:30 la cerimonia funebre presso la basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la Chiesa degli artisti a piazza del Popolo, al quale furono presenti alcuni volti del cinema; successivamente è stato tumulato nella tomba di famiglia presso il cimitero Monumentale del Verano a Roma.

Strada senza uscita traversa
via Santa Rosa

Via senza uscita traversa  via S. Rosa

Strada senza uscita a via Santa Rosa, Viterbo, qui da vedere un arco, una casa ponte, e un bel profferlo, è una via che ospita case private.

Come arrivare a via di Santa Rosa Viterbo

via di santa rosa viterbo centro storico info e foto anna zelli via casa di santa rosa viterbo centro storico informazioni e foto anna zelli
via Santa Rosa Via Casa Santa Rosa
piazza verdi viterbo centro storico informazioni turistiche e fotografie anna zelli

via delle Rose

Piazza Giuseppe Verdi

largo facchini di santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Largo Facchini Santa Rosa

Via senza uscita traversa  via S. Rosa

Mappa Colle salita di Santa Rosa Viterbo

mappa colle salita di santa rosa viterbo centro storico info e foto anna zelli

Mappa Colle salita  Santa Rosa

Fotografie Via Santa Rosa Viterbo centro storico

via di santa rosa viterbo centro storico info foto anna zelli 1

via Santa Rosa, Viterbo. centro storico informazioni e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro

via di santa rosa viterbo centro storico info e foto anna zelli

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VIA SANTA ROSA VITERBO FOTO INFO ANNA ZELLI

via Santa Rosa, Viterbo. centro storico informazioni e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro

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Traversa a via Santa Rosa via senza uscita Viterbo centro storico


strada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Vie di Viterbo centro

traversa via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

strada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Vie di Viterbo centro

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strada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Vie di Viterbo centro

strada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Vie di Viterbo centro

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Profferlo e scalinta alla via senza uscita a via Santa Rosa Viterbo centro

profferlo e scalinata trada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Profferli di Viterbo centro

profferlo traversa via senza uscita a via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

profferlo e scalinata trada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Profferli di Viterbo centro

Scalinata traversa via senza uscita a via Santa Rosa Viterbo centro

scalinata traversa via senza uscita a via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

scalinata trada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Scalinate Viterbo centro

scalinata traversa via senza uscita a via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

scalinata trada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Scalinate Viterbo centro

Archi traversa via Santa Rosa Viterbo

archi traversa via senza uscita a via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Archi casa ponte a via santa Rosa Viterbo - Archi di Viterbo centro

Arco casa ponte ed archi traversa via senza uscita a via di Santa Rosa Viterbo

arco prarchi traversa via senza uscita a via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Arco casa ponte a via santa Rosa Viterbo - Archi di Viterbo centro

arco traversa via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Arco strada senza uscita a via santa Rosa Viterbo - Vie di Viterbo centro

arco traversa via senza uscita a via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Arco casa ponte a via santa Rosa Viterbo - Archi di Viterbo centro

arco cassa ponte traversa via senza uscita a via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Arco casa ponte a via santa Rosa Viterbo - Archi di Viterbo centro

Questa foto sotto è via Casa di Santa Rosa Viterbo

via casa di santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Via Casa Santa Rosa Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro

Via Santa Rosa Viterbo verso Largo Facchini di Santa Rosa

via santa rosa verso largo facchini di santa rosa veduta chiesa santuario santa rosa viterbo

via Santa Rosa, Viterbo. centro storico informazioni e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro

Edicola Santa Rosa Via Santa Rosa Viterbo

edicola sacra a santa rosa via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

 via Santa Rosa, edicola sacra dedicata alla Santa, Viterbo - Edicole sacre a Viterbo

Via Santa Rosa veduta del campanile del Monastero Viterbo

via santa rosa viterbo centro storico info e foto anna zelli

Campanile Monasteto delle Clarisse Santa Rosa via Santa Rosa, Viterbo - Campanili di Viterbo

monastero santa rosa via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Campanile Monastero Santa Rosa via Santa Rosa, Viterbo - Campanili di Viterbo

campanile monastero delle clarisse santa rosa via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Campanile Monastero Santa Rosa via Santa Rosa, Viterbo - Campanili di Viterbo

Simbolo al portone del Monastero di Santa Rosa Viterbo

simbolo al portone monastero di santa rosa viterbo via santa rosa info e foto anna zelli

Simbolo al portone monastero Santa Rosa via Santa Rosa, Viterbo - Stemmi a Viterbo

Chiesa Santuario Santa Rosa largo Facchini di Santa Rosa Viterbo

viterbo chiesa santuario di santa rosa

Chiesa Santa Rosa, Largo Facchini di Santa Rosa, Viterbo - Chiese di Viterbo centro

Macchina di Santa Rosa Largo Facchini di Santa Rosa Viterbo

macchina di santa rosa largo facchini di santa rosa viterbo

Largo Facchini Santa Rosa,Piazze di Viterbo,Vie di Viterbo, Viterbo

Scalinata che porta a Largo Facchini di Santa Rosa Viterbo

scalinata che porta a largo facchini santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Scalinata che porta al Largo Facchini Santa Rosa

Stemma di San Bernardino via Santa Rosa Viterbo centro

stemma san bernardino via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Stemma San Bernardino via Santa Rosa,

dettaglio stemma san bernardino via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

dettaglio stemma San Bernardino via Santa Rosa,

Lapide a Giorgio Capitani regista via Santa Rosa Viterbo

lapide a giorgio capitani via santa rosa viterbo info e foto anna zelli

Lapide a Giorgio Capitani regista via Santa Rosa,Viterbo

Chiesa Santuario Monastero di Santa Rosa via Santa Rosa Viterbo centro

chiesa di santa rosa viterbo centro storico info foto anna zelli

 Chiesa di Santa Rosa, Santa Rosa, Viterbo centro storico - Chiese di Viterbo centro

Mappa zona Piazza della Crocetta - Mappa Salita di Santa Rosa

Santa Rosa da Viterbo da vedere Viterbo centro storico

viterbo santa rosa viterbo chiesa santuario di santa rosa viterbo cupola chiesa santuario di santa rosa
Santa Rosa Viterbo Santuario Santa Rosa Viterbo Cupola Santuario S. Rosa Vt
viterbo monastero delle clarisse santa rosa viterbo casa di santa rosa viterbo chiesa di santa maria del poggio piazza della crocetta
Monastero Santa Rosa Vt Casa Santa Rosa Viterbo Chiesa S. Maria Poggio Vt
viterbo sodalizio facchini macchina di santa rosa viterbo macchina di santa rosa viterbo museo sodalizio delle macchine di santa rosa
Sodalizio Facchini S. Rosa Macchina S. Rosa Viterbo Museo S. Rosa Viterbo
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Miracoli S. Rosa Viterbo Eventi S. Rosa Viterbo Festa Santa Rosa Viterbo

Colle Trinità -  Faustino - S. Francesco - Rocca - Valle Faul - Verdi - Salita Santa Rosa

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Mappa Colle della Trinità

Piazza della Trinità Colle della Trinità
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Mappa colle San Faustino Piazza San Faustino Colle San Faustino
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piazza san francesco viterbo centro storico informazioni e foto anna zelli

colle san francesco viterbo centro storico info e foto anna zelli

Mappa Colle S. Francesco

Piazza San Francesco Colle San Francesco
piazza della rocca viterbo centro storico info e foto annazelli

piazza verdi viterbo centro storico informazioni turistiche e fotografie anna zelli

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Piazza della Rocca

Piazza Giuseppe Verdi

Colle salita Santa Rosa
via san pietro viterbo informazioni e foto anna zelli colle san lorenzo viterbo foto anna zelli valle faul viterbo centro storico

Via San Pietro

Colle San Lorenzo

Valle Faul

Mappe di Viterbo

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Vie di Viterbo centro  - Piazze Viterbo centro - Quartieri Viterbo centro storico

vie di viterbo centro storico vterbo piazze di viterbo quartieri viterbo centro storico informazioni e fotografie anna zelli

Vie di Viterbo centro

Piazze di Viterbo centro

quartieri Viterbo centro storico

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