MUSEO NAZIONALE ARTE ORIENTALE VIA MERULANA RIONE MONTI (ROMA)

Il Museo Nazionale di Arte Orientale, a via Merulana 248, Rione Monti,  fu costituito in base ad una convezione stipulata tra il Ministero della Pubblica Istruzione e l'Istituto per il Medio Oriente, il quale ha dato le proprie opere per la collezione del Museo. Questo primo nucleo museale si è arricchito a partire dal 1957, con l'aggiunta di nuove opere provenienti o da donazioni, o per acquisto da parte dello Stato Italiano, o per gli scambi con i paesi asiatici, oppure perchè rinvenuti dei reperti durante le missioni archeologiche italiane in Afghanistan, in Iran e in Pakistan. Il museo è al primo piano dove un tempo vi erano gli appartamenti dei principi Elisabetta e Salvatore Brancaccio, il palazzo che ospita il museo ha subito varie ristrutturazioni, venne in origine acquistato, dopo l'Unità d'Italia, dalla signora Field, ricca madre americana della principessa Elisabetta Brancaccio,  il convento delle Suore Clarisse  Francescane di Santa Maria della Purificazione, convento che era stato incamerato allo Stato Italiano, dopo l'espropriazione dei beni ecclesiastici, seguito all'Unificazione Italiana, ne fece demolire una parte  facendone restaurare il resto, dando successivamente incarico all'architetto Luca Carimini di ampliare l'edificio verso via Merulana. Gli appartamenti  dei Principi Brancaccio e dei genitori di Elisabetta  furono decorati sotto la direzione  del pittore romano Francesco Gai, il quale coniugò  il gusto pittorico eclettico di fine Ottocento  con quello europeizzante dei committenti, furono acquistati dipinti,  eseguiti affreschi e stucchi che ornano le pareti ed i soffitti. Furono altresì eseguiti espedienti pittorici come finti marmi, finti legni, o finto cuoio. Il Museo offre una vasta panoramica di storia orientale a partire dal 4000 a.C. fino al XIX secolo, si compone di 16 sale e si articola in varie sezioni, in cui sono presenti circa 26.000 oggetti che rendono la raccolta una delle più importanti in Europa dell'arte Pakistana ed una delle maggiori per l'arte Afghanistana. Tra le sale :
Vicino e Medio Oriente Antico : qui si trovavo oggetti del periodo arcaico orientale provenienti  dallo scavo di Shahr-i-Sokhta, Sistan, Iran, del periodo compreso tra il 3200 a.C. e il 2000 a.C., che documentano con vasellame, tavolette con iscrizioni, utensili per la lavorazione dei lapislazzuli,  lo sviluppo di un antico centro urbano nella valle del fiume Swat in Pakistan.  Vi è anche il rilievo funerario palmireno  appartenuto alla collezione del conte Gregorio Stroganoff, ed altri oggetti provenienti dall'area  centro asiatica, rinvenuti nelle varie missioni archeologiche.
Tibet e Nepal : dove le opere sono legate all'impegno di Giuseppe Tucci, che fu presidente dell'ISMEO, e fra i principali promotori del Museo, vi è una collezione di dipinti arrotolabili su stoffa, elementi legati alla pratica spirituale  databili dal Seicento all'Ottocento, statue in metallo, oggetti votivi, affreschi, suppellettili, gioielli, mobili ed elementi di arredo.
Cina : qui le sale ripercorrono le principali tappe della civiltà e della cultura cinese, dalla preistoria alla fine dell'Ottocento, rilevante la collezione di bronzi raffiguranti il Buddha. Vi sono inoltre collezioni provenienti dal Giappone, dalla Corea,  e dal Sud-Est asiatico, con opere birmane , thailandesi e cambogiane.
Arte e Archeologia Islamica : vi è una sezione di opere che riguardano l'Iran e l'Afghanistan, spicca tra tutti il materiale rinvenuto negli scavi della missione archeologica italiana a Ghazni che ha portato alla luce il palazzo di Mas'ud III, del 1099 - 1115, vi sono inoltre reperti iraniani risalenti all'VIII e al IX secolo che includono ceramiche di rara fattura mesopotamica in metallo del IX secolo, vetri, dipinti, armi,  e perfino un piviale ricavato da un tessuto persiano del Cinquecento. Vi sono inoltre coppe figurate di  Nishapur, coppe con invetriatura turchese, basi di candelabri,  un vaso argentato con scene di corte del XIII -XIV secolo.
India e Gandhara : un nucleo importante delle opere proviene dagli scavi  in Pakistan lungo il fiume Swat, nei siti di Butkara, Saidu Sarif e Panr, dove sono state portate alla luce aree sacre buddhistiche, delle quali fanno parte i ritrovamenti di sculture recanti la vita del Buddha. Tra le opere indiane, di interesse il "marmo Scorretti", che raffigura la Dea Durga nell'atto di sottomettere il demone Bufalo oltre a 3 significative stele di pietra del periodo Pala-Sena, VIII - XII secolo, dell'India orientale,  ed una stupenda scultura in bronzo proveniente dall'India meridionale che rappresenta Siva Nataraja, Siva era il re della danza, di epoca Cola, databile al IX secolo.
Sud Est Asiatico : con una raccolta di opere birmane  già appartenute al primo rappresentante  dell'Italia in Birmania  il conte Giovanni Andreino, negli anni 1870 - 1882, e acquisite dallo Stato Italiano.

da vedere intorno al Museo di Arte Orientale Palazzo Brancaccio e a  via Merulana Roma

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Musei del Rione Monti - Musei di Roma, foto Anna Zelli

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(Secondo Itinerario per visitare i luoghi di interesse storico zona S.M. Maggiore Colle Oppio e dintorni di Monti)

Rione Monti secondo itinerario piazza Santa Maria Maggiore Colle Oppio via Cavour e dintorni Roma foto Anna Zelli

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