Ex Chiesa di Sant'Orsola,Chiese di Viterbo centro, Viterbo, info e foto di Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
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			Via Ssan Pietro Viterbo  | ex chiesa sant'orsola chiese di viterbo centro storico | |||||||||||||||||||||
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			CHIESA S. ORSOLA | ||||||||||||||||||||||
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								Guida Turistica Viterbo 
 
 
 
 
 
 | Ex Chiesa di Sant’Orsola, si trova all’inizio di via San Pietro, Viterbo, via ad elle,la si imbocca sia da via San Pellegrino che da via La Fontaine, si vede questa chiesa partendo da via La Fontaine e dirigendosi verso via San Pietro, è accanto ad un arco. La chiesa di Sant’Orsola, nel 1190 si chiamava Chiesa di San Giovanni in Pietra, e per ordine di Papa Innocenzo III dal 1207 fu soggetta all’Abbazia di San Martino al Cimino, e doveva pagare parte delle sue rendite alla Cattedrale di San Lorenzo. Nel 1562 la parrocchia fu ripartita tra le parrocchie di san Leonardo e di san Pellegrino ed i beni furono assegnati alla Chiesa di santa Maria Nova. Poi, nel 1570 la Confraternita di sant’Orsola, proveniente dalla vicina ed oggi scomparsa ex Chiesa di san Pietro dell’Olmo, vi si trasferì, riedificò il tempio, ed impose il titolo di sant’Orsola. La missione di questa Confraternita era sia di dare una dote alle zitelle, che di educare ed assistere le ragazze povere. Attualmente questa chiesa è chiusa al pubblico e versa in un totale stato di abbandono. E pensare che un tempo era una delle 12 Collegiate più importanti di Viterbo. La sua importanza si deve al fatto che si trovava sul percorso obbligato dei pellegrini in visita al pontefice. Questa chiesa aveva di proprietà una casa per la comunità, un mulino ed un orto dove scorreva un piccolo torrente. I nomi delle vicine vie Via della Molinella e piazza del Fosso, testimoniano la presenza in questa zona di molini, una di queste mole, a via dell’Ortaccio, in granito è incastrata tra le pietre del muro. Nel 1562 la chiesa venne soppressa come parrocchia. Ma nonostante nel 1571 fosse stata ceduta alla comunità di Sant’Orsola, non se ne impedì la sua decadenza. Nella seconda metà del 1700 si cercò di restaurarla, ma cadde in rovina lo stesso, nonostante ai giorni nostri l’avesse presa in gestione l’Associazione del Frisigello, passata di nuovo al Comune di Viterbo oggi, (2021 e 2023), è in uno stato anche di pericolo strutturale. Ex Chiesa di Sant'Orsola 
					
					
					Ex Chiesa di Sant'Orsola Sant'Orsola 
								
								
								Sant’Orsola e le sue consorelle, a lei è dedicata la 
								chiesa di Sant’Orsola a via San Pietro Viterbo, 
								La Santa e le sue compagne, vissero, 
								probabilmente nel IV secolo e non nel V come 
								vuole la leggenda. Una Passio del X secolo, 
								infatti, narra di una giovane bellissima, 
								Orsola, figlia di un re bretone, che accettò di 
								sposare il figlio di un re pagano con la 
								promessa che si sarebbe convertito alla fede 
								cristiana. Partì con 11.000 vergini per 
								raggiungere lo sposo, ma l'incontro con gli Unni 
								di Attila provocò il loro martirio. Orsola fu 
								trafitta da una freccia perché non aveva voluto 
								sposare lo stesso Attila. Questa leggenda, 
								comunque, ha una base storica, come ha 
								dimostrato il ritrovamento di una iscrizione 
								presso una chiesa di Colonia. L'iscrizione parla 
								del martirio di Orsola e di altre dieci vergini 
								(divenute 11.000 per un piccolo segno sul numero 
								romano XI), martirio avvenuto probabilmente 
								sotto Diocleziano. Orsola o Ursula, figlia di un 
								re di Britannia, era bellissima, segretamente 
								consacrata a Dio. Un re pagano, di nome 
								Aetherius, si fece ben presto avanti per 
								ottenerla in sposa. Il matrimonio avrebbe 
								scongiurato una guerra, quindi diventava 
								politico; perciò il padre fu quasi obbligato a 
								dare il proprio consenso. Ma la giovane pose 
								alcune condizioni: una dilazione di tre anni, la 
								promessa del pretendente che si sarebbe 
								convertito e la programmazione di un 
								pellegrinaggio insieme a Roma. Scaduti i tre 
								anni,Orsola e undici nobili fanciulle (che 
								diventeranno successivamente undicimila per un 
								errore di trascrizione dell’iscrizione di cui 
								sopra) salparono dai propri lidi e per mare e 
								poi per fiume raggiunsero la città di Colonia, 
								in Germania. Dopo avervi brevemente 
								soggiornato,le undici giovani, incoraggiate da 
								un angelo, proseguirono, sempre navigando sul 
								Reno, fino a Basilea. Dalla Svizzera raggiunsero 
								a piedi, oranti pellegrine, Roma, dove Orsola fu 
								ricevuta dal Papa. Davanti al Santo Padre 
								comparve anche il promesso sposo che, nel 
								frattempo, si era convertito al cristianesimo. 
								Nello stesso anno e seguendo il medesimo 
								tragitto, le vergini ritornarono a Colonia. In 
								tale antica e importante città tedesca Orsola e 
								le altre, per la loro manifesta fede cristiana, 
								vennero torturate e messe a morte a colpi di 
								freccia. Colonia, che pure coltiva dal 1162 un 
								grande culto verso i Magi, la ricorda come 
								propria patrona insieme a S. Cuniberto, vescovo 
								nel VII secolo. Le comunità cattoliche la 
								venerano sempre, anche attualmente, in buona 
								parte del mondo e talora con grandi cerimonie 
								religiose, il 21 ottobre, suo giorno del 
								calendario liturgico. Anche Mantova non ha 
								voluto essere da meno, facendo costruire in suo 
								onore, nel 1608 su progetto dell’architetto di 
								corte Antonio Maria Viani, la chiesa di recente 
								restaurata e che prospetta sul corso Vittorio 
								Emanuele II. Non marginale il fatto che le 
								Orsoline, fondate nel 1535 da Sant’Angela Merici, 
								abbiano operato per più di un secolo nella città 
								di Virgilio, educando tanta gioventù femminile. 
								La Santa viene invocata per avere un buon 
								matrimonio. Sant'Orsola e le sue consorelle 
								
								
								Compagnia delle Orsoline, 
								Nel 1535 Angela Merici fondò a Brescia l’ordine 
								delle Orsoline, che si dedicò all’istruzione 
								delle fanciulle: per questo è considerata 
								patrona delle maestre.Sant’Orsola è considerata 
								anche la patrona del matrimonio felice infatti 
								spesso viene citata durante la celebrazione del 
								matrimonio. La leggenda di Sant’Orsola 
								e delle Undicimila Vergini , in realtà 11, ebbe 
								una straordinaria diffusione nel Medioevo, e fu 
								rappresentata da grandi artisti; ricordiamo fra 
								tutti il ciclo pittorio di Vittore Carpaccio 
								conservato nella Galleria dell’Accademia di 
								Venezia.Sant’Orsola viene rappresentata in vari 
								momenti della sua vita: il sogno, l’incontro con 
								papa Ciriaco, il viaggio, il martirio. Segni del 
								martirio sono la palma e le frecce; spesso la 
								Santa è rappresentata mentre protegge sotto il 
								suo mantello le compagne e i devoti, in un atto 
								che la avvicina ad analoghe rappresentazioni 
								della Madonna. Angela Merici Angela Merici e l’Ordine delle Orsoline, Con il nome Orsoline vengono indicate numerose religiose (sia suore che monache) e appartenenti a istituti secolari: molte hanno in comune il riferimento ad Angela Merici, altre hanno adottato il nome di "orsoline" come sinonimo di "insegnanti". Nessuno degli attuali istituti di orsoline, comunque, deriva direttamente da quello della Merici. L'originaria congregazione delle Orsoline fu fondata da Angela Merici (1474-1540), canonizzata nel 1807: dopo l'ingresso nel terz'ordine francescano, iniziò a impartire lezioni di catechismo alle bambine e ragazze di Desenzano e nel 1516 venne invitata a svolgere la stessa opera a Brescia. Dopo un pellegrinaggio a Roma e in Terra Santa, il 25 novembre 1535, presso la chiesa di Santa Afra a Brescia, Angela, assieme ad altre ventotto compagne, si impegnò a dedicare il resto della sua vita al servizio di Dio, specialmente mediante l'istruzione e l'educazione delle fanciulle: diede così inizio alla Compagnia delle dimesse di sant'Orsola. Le prime orsoline vivevano "da vergini nel mondo", ovvero non praticavano vita comune, non avevano abito religioso e non emettevano voti. Le dimesse della Compagnia rimanevano nello stato laicale, conducevano una vita ritirata, si riunivano periodicamente per la comunione generale, seguivano la regola preparata dalla fondatrice ed erano soggette all'autorità dei vescovi locali, che riconoscevano come unici superiori. Le orsoline vennero approvate dal vescovo di Brescia nel 1536 e poi da papa Paolo III con la bolla Regimini Universalis Ecclesiae del 9 giugno 1544. La compagnia ebbe rapida diffusione. Nel 1566, per esempio, Carlo Borromeo chiamò le orsoline a Milano. Seguendo il suo esempio, molti vescovi favorirono la formazione di compagnie di orsoline nelle loro diocesi ma, non di rado, con deviazioni o applicazioni particolari che ne snaturarono il carattere essenzialmente secolare: in numerose città le orsoline smisero di abitare presso le loro famiglie, venne loro imposta l'emissione di voti e vennero riunite in comunità monastiche (orsoline claustrali); altrove le orsoline si riunirono per condurre vita comune dando origine a congregazioni religiose (per esempio, le Suore Orsoline di San Carlo a Milano). Si svilupparono, così, tre generi di orsoline: quelle secolari, quelle claustrali e quelle di vita comune senza clausura. Tutte le categorie vennero duramente provate durante il periodo Napoleonico. Tratto da wikipedia. Ex Chiesa di Sant'Orsola centro Storico di Viterbo Ex Chiesa di Sant'Orsola,Via San Pietro, Chiese di Viterbo centro, info e foto Anna Zelli Arco presso Ex Chiesa Sant'Orsona, qui vi erano Torri scomparse da tempo Arco presso ex Chiesa Sant'Orsola, via San Pietro, Viterbo - Archi di Viterbo centro Via Sant'Orsola che fiancheggia la omonima ex chiesa (via senza uscita) 
								
																																										
												 via Sant'Orsola traversa di Via San Pietro, Chiese di Viterbo centro, info e foto Anna Zelli Sant'Orsola Sant'Orsola e le sue consorelle dipinto di Alessandro Bonvicino detto il Moretto Sant'Orsola, ex Chiesa Sant'Orsola, via San Pietro Viterbo Immagine di Sant'Orsola a via San Pietro Viterbo Edicole Sacre a via S.Pietro - Via San Pietro,informazioni turistiche e foto a cura di Anna Zelli Angela Merici Via San Pietro - Via Sant'Orsola 
			
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